
Il cuore batte con violenza nel mio petto facendo tremare le fondamenta della mia anima.
Sono dietro le quinte e non riesco a realizzare quello che sta succedendo. C'è un vortice di persone che mi sfreccia accanto e il tempo sembra passare lento e veloce contemporaneamente. Perdo il senso della realtà. Tutto appare sfuocato. Il vociare della sala mi fa capire che i posti sono occupati. La mia famiglia, i miei amici. Non potrei volere niente di più, la vita sembra perfetta così com'è.
Vedo il palco, i microfoni e gli strumenti sono posizionati, i capelli e il trucco in ordine. Mi guardo allo specchio e cerco di convincere il mio riflesso che questo è il momento che sto aspettando da quando ho memoria. Lei mi osserva, sorride beffarda e mi scruta gli occhi invadendo i miei spazi. Vuole la mia dignità, lo sento. Vuole le mie certezze, lo percepisco. No, non le darò questa soddisfazione. La paura dovrà arrendersi perché io oggi non lo farò. La mia bocca risponde a quel sorriso, le volto le spalle e torno in mezzo a quel frastuono di luci e colori. Quello è il mio posto.
Lo spettacolo ha inizio e gli applausi riempiono di calore e di aspettative il teatro. Attendo il mio turno con un'infinita pazienza. Voglio cantare e voglio farlo adesso. La mia voce si sente in gabbia e scalpita come un cavallo indomabile, ormai tremo dalle dita dei piedi alle punte dei capelli, ho lo stomaco sottosopra e comincio a sudare. Maledetta, adorabile, irresistibile emozione. Mi tieni prigioniera fra le tue braccia, tanto salde che non mi lasceranno mai andare. Non farlo ti prego. Il tuo abbraccio è sincero e accogliente. Mi lascio cullare da quel tremore e in un lampo capisco quanto sia importante per me sentire il cuore che batte a quella velocità. Vuol dire che sono viva, vuol dire che sto assaporando ogni attimo come se fosse l'ultimo. Non mi lascio soffocare, al contrario, respiro a pieni polmoni lasciandomi travolgere da quella spirale di sensazioni. Gioia, amore, stupore, ansia, allegria, speranza.
Salgo su quel palco e senza accorgermene ho già il microfono tra le mani. Le luci colorano l'atmosfera, il fumo mi avvolge e la musica parte. Sono io, sono lì, davanti ad un pubblico in attesa. Non posso più tornare indietro. Devo continuare e mettere a nudo la mia voce, farla danzare su quelle note senza esitazioni. Un fiume in piena che sgorga impetuoso dalla mia gola. L'acqua non si può fermare così come il suono delle corde vocali che si infrange nella mia bocca per poi invadere tutto quello che mi circonda.
Sento la melodia e la sintonia che si crea con gli strumenti che mi accompagnano. Un'orgia musicale sbaraglia qualsiasi incertezza. Il ritmo prende possesso dei miei movimenti: sono una marionetta nelle dolci mani della dea Musica. Il palco è mio per pochi minuti e mi godo quel momento esattamente come ho sempre desiderato. La mia voce esce pulita e intonata, la paura sparisce delusa, l'emozione mi aiuta con orgoglio. Canto con tutta l'anima, canto con il cuore, canto con forza, canto per me stessa e per le persone che mi vogliono bene.
La felicità nei loro volti. Questo è quello che conta davvero. Questo è quello che per cui vale la pena lottare.
Dalle Ricordanze di Giulia
