Cornovaglia: perché ho sempre sognato e desiderato di visitare questa terra battuta dai venti e corteggiata dall’Oceano.
Cornovaglia: perché qui si vive con maglioni di lana grossa nei quali rifugiarsi e accoccolarsi, e per proteggersi dalle piogge bastano un paio di stivaloni di gomma e un berretto caldo.
Cornovaglia: perché le colline sono a pois: le pecore e le mucche corrono libere, il km0 è veramente tale. L’auto produzione è baluardo e il verde dei panorami che si espandono davanti agli occhi sono dei piccoli miracoli terreni. Le nuvole sfidano il cielo e si trasformano in arcobaleni dai colori immensi quasi come se fosse un valzer di corteggiamento che comincia con un capriccio e si svela in un bacio, di quelli lunghi, di quelli da ricordare, di quelli che mai si credevano fossero possibili nella loro semplice e straordinaria esistenza, come se fossero leggende, favole che all’improvviso sono più reali di ogni quotidianità immaginata.
Rimango basita dagli scrosci di acqua violenti che accarezzano poi un sole timido appena poco dopo: con semplicità, la gente del luogo ti accoglie con tè caldo e camino acceso, estate o inverno che sia. Piccoli ristoranti da appena otto tavoli che diventano stellati. Vellutate di cavolfiore, verdure che sembrano adagiate in piatti antichi come pitture del Caravaggio.
Case di mattoni, piccole chiese con cuscini crochet adagiati sulle panche, e pastelli colorati per i bambini così che possano ingannare le attese mentre aspettano i genitori.
Ci sono talmente tante pecore, mucche e cavalli allo stato brado, che passare attraverso questi straordinari landscape ti da un senso di meraviglia difficile da descrivere.
La genuinità degli ingredienti e l’incanto di osservare le stagioni passare.
Agricolture e allevamenti a cielo aperto, vellutate calde e rincuoranti, pizze crispy e veggie, un’attenzione sincera e rilevante per il glutenfree e il biologico, quello vero, per intenderci.
Stick toffee pudding e fish and chips. Un bicchiere di chablis costa 6£ e un piatto di granchi appena pescato, 10£. Si sorride quando piove e si bevono tè caldi con latte, accompagnati da scones e marmellata di fragole. Niente zucchero, perché come dicono gli inglesi ” aren’t you sweet enough?”
Il nostro viaggio comincia da Londra,alla fermata di Richmond – abbastanza lontani dalla city, tanto da far credere che siamo nel contryside dei baronetti, ma abbastanza vicino da essere facilmente raggiunto in metropolitana- in una “nursery”, Le Petershamm Nurseries (Petersham Rd, Richmond, Surrey TW10 7AG, United Kingdom +44 20 8940 5230 ) dove ci sono ortensie e rosmarino e zucche e basilico e zucchine e insalata e pomodori e si fanno biscotti mentre si studia come non impattare l’ambiente, conservandolo e proteggendolo da fattori chimici e qualsivoglia elemento che possa alterare la genuinità del risultato finale.
Il tutto è saggiamente mescolato con meravigliosi oggetti curiosi trovati e reperiti tra antiquari londinesi e piccoli mercanti a Bali. Con un tocco di Natale che perpetua per tutto l’anno, grazie alla meravigliosa Lucy Boyd, che con gli occhi che brillano ci offre vino biologico e ci fa da cicerone in questo paradiso segreto. Mangiamo tagliolini deliziosi con gherigli di noce fresca, tapine di zucca e nocciole con uva fragola. Chiudo gli occhi e mi sento veramente in paradiso.
A bordo di una favolosa Rapide S della Aston Martin, che ogni volta che il mio fidanzato mette in moto, un brivido di paura mi corre per la spina dorsale, raggiungiamo la nostra prima tappa Bude, fermandoci però ad assaporare la magia di StoneHenge. Il cielo è blu, giochiamo con le ombre e ci ristoriamo nella forza di questo luogo quasi mistico, del tutto peculiare.
A Bude, dormiamo in un piccolo bed and breakfast sulla spiaggia, che ha grandi vetrate di ampio respiro e che all’interno ha un piccolo ristorante gourmet capitatanato dall’unico chef cubano in Cornovaglia: veniamo accolti dalla sua famiglia e da una coppia di loro amici e passiamo una deliziosa serata all’insegna di discussioni su quanto sia importante la qualità della vita, a costo anche di fare scelte difficili, rischiose. ” In una notte abbiamo riso di trasferirci e abbandonare Londra. Il giorno dopo abbiamo venduto tutti i nostri abiti – non ci servivano più per la nostra nuova vita. In due giorni anche la casa era venduta e il tera giorno avevamo la macchina carica e pronta per raggiungere la nostra nuova casa qui”. Così, semplicemente.
Mangiamo un soufflè di anice e arancio. Chiudo gli occhi e mai come ora mi rendo conto che il gusto ha una memoria. Mi scorrono nelle palpebre immagini felici di una bambina che gioca con le spezie, mentre una mamma giovane e bionda impasta farine con sapori che rimarranno sempre scolpiti nei ricordi.
E’ decisamente quindi un viaggio tra sapori, gusti, aromi: al mattino presto quando ci alziamo troviamo un mare ritroso, che con la bassa marea lascia che la spiaggia prenda il sopravvento. Nelle narici ci sono profumi di salsedine, di umidità e del fritto dei fish and chips che si vende in piccole cucine a vista che fungono da ristoro, accanto a queste spiagge così belle da levare il fiato.
La vellutata di verdura, così come un te’ caldo servito con crema e scones accompagnati da marmellate fatte in casa, sono un must di accompagnamento a ogni giornata che possa definirsi completa.
Rimango incantata dalla piccola cittadina di St Ives, dvd conosciamo uno chef surfista, il cui ristorante è pieno di quel design nordico che dona subito un’aria confortevole al circondario, seppure così ordinata. La sua cucina è calda, particolare, inusitata: mangiamo una vellutata di cavolfiore con tempura di blue cheese. Concludiamo con un posset al limone con polline di finocchietto e lamponi.
In una giornata tiepida di inizio autunno ci ritroviamo nel mezzo dell’apertura del Festival delle ostriche, dove mi ritrovo a mangiarne più di una dozzina. Sono fresche, con una sapore di mare deciso, stemperato solo dal limone e dal tabasco.
Veniamo sorpresi da una gioiosa parata di bambini della scuola di circo: colori, striscioni e risate, piroette e capriole in aria.
Finiamo il nostro tour in un’altro giardino segreto, dove troviamo sculture fatte di alberi, coltivazioni biologiche di ananas, allevamenti di maiali rosa cipria e poi ancora: tacchini, galli cedroni, pecore, agnelli e pavoni. Oche che sembrano uscite da una favole di Beatrix Potter. Piove, ma il circondario è talmente poetico da dimenticarci di tutto il resto. E poi qui la pioggia è un marchio di fabbrica, come qualcosa di gradevolmente imposto da un’entità superiore, per rendere questi scenari ancora più romantici.
Crema di cavolfiore con tempura di Gorgonzola e erba cipollina Ingredienti per 4 persone 1 cupola, 1 porro, 1 testa di aglio, 1 patata, 1 cavolfiore, 1 litro di brood vegetale, 100 ml di panna fresco, 200 gr di gorgonzola tagliati i 6 grossi pezzi, 100 gr di farina di maid, 100 gr di farina 00, ace to di vino, 1 cucchiaino di bicarbonato, olio EVO per friggere, erba cipollina tagliata finemente. Iniziare mettendo in freezer almeno 4 ore prima di cominciare a cucinare i pezzi di Gorgonzola. Per la tempura: unite in un recipiente le due farine, il bicarbonato, l’aceto e un pizzico di sale. Aggiungere un po’ di acqua ghiacciata fino a quando il composto raggiunge la consistenza di una pastella. Per la vellutata: Tritare la cipolla, il porro e l’aglio e fare un leggero soffritto. Tagliare grossolanamente la patata e il cavolfiore e aggiungere il tutto al soffritto. Coprire a filo con brodo vegetale e lasciare cuocere fino a quando la verdura risulterà morbida. Passare quindi il frullatore a imemrsione fino a quando si raggiunge la consistenza di una vellutata. Nel frattempo, portare l’olio a 180°C. appena si raggiunge questa temperatura, immergere ogni tocco del formaggio, preventivamente passato nella pastella, e lasciarlo soffriggere per meno di un minuto, fino quando almeno si raggiungerà la consistenza desiderata. Con una spumarola, quindi, estrarlo dalla pentola e lasciarlo a riposare sulla carta assorbente. Servire: riscaldare la vellutata e cospargerla di erba cipollina, un filo di olio EVO e la tempura di formaggio. Posset di Limone con semi di finocchio e lamponi Per 4 persone; circa 20 biscotti Ingredienti: Per il posser: 450ml di panna fresca, 130g di zucchero di canna,il succo fresco di due limoni. Per i biscotti 450g di farina 00, 2 cucchiaini di lievito, 340g di zucchero di canna, 190g di butto ammorbidito, 100g di mandorle tostate, 2 cucchiai di semi di finocchio, zucchero a velo Procedimento: Per il Posset: portare a ebollizione la panna con lo zucchero in un pentolino. Appena bolle, ridurre il calore e continuare a cuocere per 1-2 minuti. Aggiungere il limone e con una frusta mescolare bene. Passare il composto attraverso un colino molto fine e lasciare raffreddare per 5 minuti. Dopodichè, togliere ogni bolla d’aria di superficie e disporre in 4 coppette da servizio. Lasciare riposare in frigorifero per 2 ore. Per i biscotti: Preriscaldare il forno a 170°C. In una ciotola setacciare la farina con il lievito. In un’altra ciotola, unire al burro con lo zucchero e lavorarlo con le mani o con un cucchiaio fino a quando risulterà morbido e vellutato. Aggiungere le uova e il composto di farina e lievito, mescolando un cucchiaio alla volta. Aggiungere le mandorle e i semi di finocchio. Fare due grosse salsicce di questo impasto e tagliare i biscotti nella forma che preferite. Metterli in forno e cuocerli per 20-25 minuti, fino a quando risulteranno leggermente scuriti. Lasciare raffreddare e cospargere di zucchero a velo. Alle coppette con il posset di limone, aggiungere 4 o 5 lamponi cadauna e due o tre biscotti di accompagnamento. Servire con una buona tazza di tè in accompagnamento o di caffè nero. Indirizzi:Petersham Nurseries Limited
Church Lane, off Petersham Road, Petersham
Richmond, Surrey TW10 7AG
Direct line + 44 (0)20 8332 8655
Tel + 44 (0)20 8940 5230
Fax +44 (0)20 8605 3447
E-mail [email protected]
Twitter http://twitter.com/PetershamN
Boconocc, yoga retreat e Hotel http://www.boconnoc.comThe Beach at Bude
Summerleaze Crescent, Bude, Cornwall EX23 8HJ
01288 389800
Nomada
01288 389827
www.nomadabude.com
Nathan Outlaw’s Fish Kitchen
1 Middle Street, Port Isaac, Cornwall PL29 3RH
01208 881183
http://www.outlaws.co.uk/fishkitchen
The Old Ship Hotel
Mill Square, Padstow PL28 8AE
01841 532357
www.oldshiphotel-padstow.co.uk
Watergate Bay Hotel
On the beach, Watergate Bay TR8 4AA
01637 860543
The Scarlet
Tredragon Road, Mawgan Porth TR8 4DQ
01637 861800
Barbara Hepworth Museum & Sculpture Garden
Barnoon Hill, St Ives TR26 1AD
01736 796226
http://www.tate.org.uk/visit/tate-st-ives/barbara-hepworth-museum
West by Five
7 Clodgy View, St Ives, Cornwall TR26 1JG
01736 794584
St Michael’s Bed & Breakfast
The Cornerhouse, Fore Street, Marazion, Cornwall TR17 0AD
01736 711348
www.stmichaels-bedandbreakfast.co.uk
Godolphin Arms
West End, Marazion TR17 0EN
01736 888510
Falmouth Oyster Festival
Events Square, Falmouth TR11 3XA
www.falmouthoysterfestival.co.uk
Rick Steins Fish Restaurant
Events Square, Falmouth TR11 3XA
http://www.rickstein.com/Rick-Steins-Fish-Falmouth.html
The Idle Rocks
Harbourside, St Mawes TR2 5AN
01326 270270
St Mawes Hotel
Harbourside, St Mawes TR2 5DW
01326 270266
Lost Gardens of Heligan
Pentewan, nr St Austell, Cornwall PL26 6EN
01726 845100
Si ringrazia Aston Martin http://www.astonmartin.com/ Visit Britain http://www.visitbritain.com/it/IT/ Abiti: Stella McCartney Mauro Grifoni Pijama Michael Kors Hunter Sun68 Marni Levi’s