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Ricordo di Giorgio Tosatti (by Bruce Wayne)

Creato il 07 marzo 2013 da Simo785

Ricordo di Giorgio Tosatti (by Bruce Wayne)

Ricordo di Giorgio Tosatti

Ricordo che era, semplicemente, impressionante. Poteva capitare, in studio, durante la trasmissione, che incappasse nel nome di un portiere che fino all’anno prima giocava in serie C2 e che quella domenica aveva giocato perché il titolare era infortunato. O poteva succedere anche che, nell’analizzare una partita, andasse a ripescare un incontro avvenuto tra quei due club vent’anni prima. O, ancora, poteva accadere che ricostruisse la carriera di un giocatore sconosciuto come se stesse parlando di Maradona o Platini. Insomma: a volte, nell’ascoltare le sue parole, pareva di avere a che fare con una vera e propria enciclopedia vivente.

Ma era anche un uomo sobrio e simpatico, Giorgio Tosatti. Genovese, classe 1937, io lo ricordo da sempre coi capelli brizzolati ed i baffetti sotto il naso, gli occhiali inforcati su un faccione tondo da amante della buona cucina ed i modi affabili di un gentile signore che più che sbandierare idee e principi preferisce affidarsi alla certezza dei dati. Rimasto orfano di padre quando aveva appena dodici anni – Renato Tosatti morì nel 1949, nell’incidente aereo di Superga in cui perse la vita l’intero Grande Torino –, Giorgio divenne capo-redattore del “Corriere dello Sport – Stadio” quando di anni ne aveva ventotto. Nel 1976 ne assumerà la direzione, prendendo il posto del giornalista e scrittore Antonio Ghirelli, per poi passare, tra gli anni Novanta e l’inizio del nuovo millennio, al giornalismo televisivo. Sarà opinionista autorevolissimo della “Domenica sportiva” e di “90° minuto” e di “Pressing” (dove collaborerà con Raimondo Vianello) e continuerà a collaborare con il “Corriere della Sera”, il “Guerin Sportivo” e “il Giornale”.

Morì nel 2007, Tosatti, mentre lo sport italiano era alle prese con Calciopoli, il più grande scandalo dell’ultimo trentennio. E, certo, lascia un po’ l’amaro in bocca sapere che l’ultima immagine del calcio che ebbe sotto gli occhi Giorgio Tosatti fu quella delle inchieste su Luciano Moggi ed il sistema corruttivo che gravitava intorno a lui.


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