Turandot non è certo la regina di questa storiella, ma quest'immagine è troppo bella per essere esclusa dal post.
Oggi voglio parlare di un argomento molto legato ai frattali: la ricorsione.
Una regola ricorsiva è necessaria alla creazione di un frattale, ma non basta che qualcosa sia ricorsivo perché sia anche frattale.
Perché la ricorsione non è sufficiente?
Un esempio è la famosa storiella:
C’era una volta un re, seduto su un sofà, che disse alla regina “Raccontami una storia!”. E la regina incominciò:
“C’era una volta un re, seduto su un sofà, che disse alla regina “Raccontami una storia!”. E la regina incominciò:
“C’era una volta un re, seduto su un sofà, che disse alla regina “Raccontami una storia!”. E la regina incominciò:
“C’era una volta un re, seduto su un sofà, che disse alla regina “Raccontami una storia!”. E la regina incominciò:
“C’era una volta un re, seduto su un sofà, che disse alla regina “Raccontami una storia!”. E la regina incominciò:
…
…
…”
E’ difficile immaginarsi qualcosa di più ricorsivo, ma è comunque decisamente impossibile considerare questa storiella “frattale”.
Ciò che manca è il trovare, rimpicciolito, il tutto nella parte.
Consideriamo il mio precedente post su alberi e frattali. Lì viene dato il seguente schema per creare un semplice albero frattale.
- Disegna un ramo in verticale (il tronco)
- In cima ad ogni ramo (da cui non partano già altri rami) disegna due rami lunghi e spessi la la metà del ramo originario, separati fra loro da un angolo di 40°
- Ritorna alla istruzione 2. e continua da lì
Mentre nella nostra storia lo schema è:
- C’era una volta un re, seduto su un sofà, che disse alla regina “Raccontami una storia!”. E la regina incominciò:
- Apri virgolette e inserisci il punto 1.
Vediamo che la differenza fra questi due set di istruzioni è proprio la mancanza del rimpicciolimento.
Perché la ricorsione è necessaria?
La ricorsione è necessaria perché vogliamo arrivare a raggiungere, almeno in una direzione, l’infinito: infatti, se ogni parte può essere ingrandita per diventare uguale al tutto (e contenere quindi se stessa), allora non solo la ricorsione è la soluzione ovvia: (un albero dentro un albero dentro un albero…), ma è anche l’unica possibile.
Raggiungere l’infinito non è semplice. L’unico modo per farlo (e ovviamente solo in teoria, non nella pratica) è avere una o più istruzioni e ripeterle, a loro volta, all’infinito.
[Ora che ho scritto questo passerà di qui un matematico e mi correggerà... la matematica pura ha davvero degli strumenti strani]
La magia dei frattali sta proprio in cosa può nascere da regole semplici, se queste vengono applicate più e più volte allo stesso oggetto. E la magia dei frattali non sta solo nel loro bellissimo aspetto, ma in come possono aiutarci a descrivere fenomeni complessi e caotici.
Il modo in cui i frattali compaiono nello studio dei sistemi dinamici e nella teoria del caos sarà materia di altri post in futuro. Datemi solo il tempo di riordinare gli appunti dell’anno scorso!