Magazine Talenti

Riflessione pseudoqualcosa

Da Word3press

Quando sto male come adesso,
a volte mi viene in mente la spiegazione che C. dava del mio male di vivere,
che è una spiegazione semplice, quasi materiale, che, in quei momenti, mi solleva un po’ perché mi fa pensare che c’è qualcosa che [non so come continuare] e che [non so come continuare].
Mentre una parte di me mi odia (senza specificare delle motivazioni) e detiene il controllo della maggior parte delle mie azioni (che quasi sempre sono portate al peggioramento della qualità della mia esistenza) (e ricordiamo che al peggio non c’è limite),
c’è una sottilissima parte di me che sopravvive, e che, in qualche modo, si difende (non si sa come), ma che è una parte che non riesce a emergere quasi mai.
Però resiste, e rimane a rivestire il fondo del mio animo, come una pellicola sottilissima, di colore verde chiaro (così me la figuro), come un sottile pericardio che rimane a guardia del cuore, e che non si lascia mangiare dall’oscurità che ha intorno. Circondare sì, ma annientare no.
Ed è un elemento che c’è, che apparentemente è irrilevante, ma che ha una solidità. C’è e mi impedisce di annichilirmi definitivamente.

[E comunque, viva il tavor]



Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog