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Ieri ci hanno tenuto i bambini per tutto il giorno, e noi abbiamo potuto dedicarci a noi stessi (il che, stranamente, non ha coinciso solo con il chiudersi in camera da letto, ma ci siamo anche fatti un giro al mercato e in un vivaio). Siamo stati bene, come diamo spesso per scontato.
Poi oggi torna dalle ferie una mia collega, che sperava di farsi una settimana di mare con la figlia adolescente e invece si è dovuta "accontentare" di un weekend lungo con il marito, perché la quattordicenne ormai trova disdicevole sprecare il proprio tempo con mammà anziché con le amiche. E anche la mia collega mi ha detto: siamo stati bene, tanto quando siamo io e lui va bene tutto.
Ecco, forse né io né la mia collega facciamo bene a dare per scontato che da sole con il proprio marito si stia bene. Ci sono tante donne (e mia mamma è stata di queste, e talvolta lo è ancora) che con il proprio marito, anche in vacanza, non stanno bene. Non perché non si sia innamorati o che, ma perché si è troppo diversi, troppo chiusi, troppo rigidi nelle proprie parti. O magari perché si fraintende il senso dello stare insieme e si pretende di fare tutto proprio tutto insieme.
Ieri, io e Luca siamo andati al mercato e abbiamo visto banchi che interessavano più a me e banchi più interessanti per lui. Siamo andati da Viridea per comprare degli attacchi per l'irrigazione e la coloreria per me (mi sono decisa a tingere e accorciare l'abito da sposa). A casa, ci siamo dedicati lui alla lettura (finalmente ha finito la trilogia di Bartimeus) e io a varie altre cose come marcare i costumi e i teli dei figli per il centro estivo in piscina, tingere e lavare l'abito da sposa, sistemare l'archivio mp3 e infine leggere anch'io.
Poi io mi sono messa a preparare la cena e lui è andato a prendere i bambini dai miei. E ieri sera ci siamo addormentati vicini e stanchi, ma contenti.
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