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Riflessione sul mommyblogging e le mamme in rete

Da Mammadesign
Ieri sera Mammadesign, colpita da un raptus improvviso di sana razionalita', disquisiva sull'assurdita' del nome che si e' data a suo tempo per mantenere l'anonimato nonostante il blog.  Perche' diciamocelo, questa cosa di mettere in rete e alla merce' di tutti vicende private e disavventure familiari un po' la disturbava. Poi si e' rassegnata al corso degli eventi. L'anonimato non c'e' piu', a giudicare dalle richieste di amicizia che le arrivano su Facebook da persone che non ha mai visto ne' conosciuto (o magari si, ma l'Alzheimer galoppante non le permette le connessioni giuste), e che non sempre si ricordano di presentarsi quando bussano alla tua porta, mentre il blog e' rimasto (piu' o meno). "Ma il tuo nome chiarisce immediatamente chi sei e cosa fai", le ha detto un'amica. 
Infatti, e' proprio la ragione per cui lo ha scelto: il presente ed il passato. La nuova (ormai non piu' tanto nuova, veramente) identita' di mamma e quella di architetto. E Mammadesign, che ha iniziato a scrivere un po' per gioco e un  po' per divertimento, e che si e' trovata catapultata senza saperlo in una dimensione sconosciuta (quella della rete) in cui le connessioni e le amicizie virtuali diventano, spesso e volentieri, contatti ed amicizie reali, ha iniziato a chiedersi quanto di quel nome le calzi ancora, a distanza di quasi due anni dall'inizio. Perche' mamma lo e' sempre, architetto pure (anche se in pausa "esistenziale"). Eppure e' anche quacos'altro: se' stessa. Ma non importa: Micro, Macro e Mammadesign rimarranno sulla scena, ancora per un po', nella citta' dei bus a due piani e delle mail box rosse.  Con una differenza: Mammadesign, adesso, dopo la sua esperienza sul web, ha una nuova consapevolezza del potere della rete e di cosa significa "fare rete".  Il mommyblogging e' un mondo incredibilmente vario, incredibilmente creativo, incredibilmente vitale. Se fossi approdata prima a questa realta', al mondo che ruota (in rete) attorno alla genitorialita', quando Micro era neonata, o quando ancora si stava preparando nella pancia della sua mamma, con energia e determinatezza, ad affrontare il mondo la' fuori, probabilmente non avrei vissuto la solitudine che ho vissuto appena approdata a Londra. Non sarei caduta in depressione quando non trovavo la marca di latte giusto per la giunta perche' lo stress mi stava facendo andar via quel poco latte che ero riuscita a farmi tornare a forza di tisane, vitamine e omeopatia; o quando il Macro-economista esclamava, laconico e sicuro di se', "io devo lavorare" (ovvero, tradotto in italiano dal macroeconomiste(de)schese: "devo dormire la notte porcavacca, non ci penso nemmeno ad alzarmi per farla smettere di piangere!"). Magari oltre a versare lacrime di disperazione, o al sentirmi sopraffatta dall'incapacita' e dalla solitudine (che tanto quei - pochi - amici che avevo a Londra erano ben lontani dal pronunciare anche lontanamente la parola bambino), avrei potuto trovare un aiuto. Un sostegno morale. Anche soltanto qualcuno con cui parlare di questa nuova cosa in cui ti ritrovi immersa e catapultata tuo malgrado. E questo e' il primo e piu' diretto vantaggio della rete (web) che ruota intorno al tema della maternita'. Mamme che mi leggete, forse qui da me non troverete risposte (che non siano tecniche), solo esperienze di vita vissuta (e almeno non vi sentirete sole!), ma vi invito a cercarle da qualche parte, in rete. Il secondo - vantaggio - e' un po' piu' complesso. E' lo stadio successivo, quello del "vorrei rimettermi a lavorare dopo la maternita' - che mi ha rivoltata come un calzino usato - per non esaurire le mie risorse interiori in quelle, per quanto stimate,  della vivacita' dei miei ovuli". E questo e' il piu' complicato.  A questo stadio tuttavia ci si arriva dopo, quando ormai hai gia' scelto un nome del piffero come Mammadesign e ti sei arrampicato sugli specchi per non scivolare nel baratro della depressione. E (ri)scopri le persone, la rete (reale) che c'e' nel web (!), le idee, la voglia di fare, l'energia nuova che si nasconde nei posti piu' insensati. Scopri nuove amicizie, nuove connessioni, nuove persone, un nuovo modo di concepire la vita rispetto a quella che c'e' - ad esempio - in uno studio di architettura. Scopri la grande voglia di reinventarsi delle donne dopo la maternita'. Come (uno a caso) nel "fenomeno" (lo chiamiamo cosi'?) del mommyblogging E ti senti meno sola, ancora una volta. Un po' piu' carica di energia, anche. Indipendentemente da quelle che saranno le tue scelte per rimetterti in gioco.

Chissa' perche' avevo iniziato con l'intensione di parlare di due fantasmini infebbrati che mi girano per casa e son passata ad elucubrare tali pensieri contorti.... Quando scrivo di sera mi faccio prendere dalle riflessioni.

Meglio che vada a nanna, la mancanza di sonno fa male.

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