Scrivo da una terrazza, con un sole che tramonta e una luna che nasce.Penso come sia bello affidarsi alla natura, ciclica e senza domande.
Scrivo pensando a come noi siamo sospesi nei nostri bisogni e come siamo barbari gli uni con gli alti.
La Syria, Gaza e i diritti di ognuno, pronti a essere rimarcati con il sangue degli innocenti.
Il tramonto, chiude una giornata e la giornata stessa riassume ciò che abbiamo dato o ciò che avremmo potuto dare.
E ti chiedi allora come fare a essere parte di un gesto, un’anomalia, nella terra dove regna dolore e egoismo.
Ti chiedi perché c’e’ bisogno di osare e essere cattivi per difendere ideali sbagliati o terre di conquista.
Allora hai bisogno di attimi, come questi.
L’energia della luce che cala e il momento spirituale, tuo intimo per capire se c’è ancora spazio per pensare dentro di noi.
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