Essere come il fiume che scorre, citando Paolo Coelho, non è facile, anche perchè, sempre restando in tema filosofico, non ci si bagna mai nella stessa acqua. Eppure il paragone tra la vita e il fiume è calzante, come lo è quello tra i vari tipi di umanità, le nostre qualità e l’acqua dei fiumi.
Riflessioni nate a seguito dei giorni di intensa pioggia trascorsi a controllare l’alveo del fiume Aniene una delle cui anse scorre vicino casa mia…e mi è capitato in mano un vecchio amato libro, nella giornata di allarme meteo trascorsa a casa, mentre svuotavo una vecchia libreria. “Resurrezione” di Lev Tolstoj è un libro che ha toccato dei temi che ho sempre prediletto, il riscatto, l’amore, il sacrificio.
E neanche a farlo apposta, ho trovato una pagina adatta a tempo e al fiume. Ve la propongo, con il mio augurio di una settimana serena, sia per il tempo meteorologico che per quello mentale.
Una delle superstizioni più frequenti e diffuse è che ogni uomo abbia solo certe qualità definite,
che ci sia l’uomo buono, cattivo, intelligente, stupido, energico, apatico, eccetera.
Ma gli uomini non sono così. Possiamo dire di un uomo che è più spesso buono che cattivo
più spesso intelligente che stupido,
più spesso energico che apatico, e viceversa:
ma non sarebbe la verità se dicessimo
di un uomo che è buono o intelligente, e di un altro che è cattivo, o stupido.
E invece è sempre così che distinguiamo le persone.
Ed è sbagliato.
Gli uomini sono come i fiumi: l’acqua è in tutti uguale e ovunque la stessa,
ma ogni fiume è ora stretto, ora rapido, ora ampio,
ora tranquillo, ora limpido, ora freddo, ora torbido, ora tiepido.
Così anche gli uomini. Ogni uomo reca in sé, in germe,
tutte le qualità umane, e talvolta ne manifesta alcune,
talvolta altre, e spesso non è affatto simile a sé,
pur restando sempre unico e sempre se stesso.
Lev Nicolaievic Tolstoj, da Resurrezione