Magazine Diario personale

"Riflessioni di madre"

Da Silvia

Spesso mi sorprendo a correre dietro ai miei figli, cercando di limitare i loro danni in giro per casa.
Mi arrabbio se saltano sul divano perchè così facendo tolgono il telo che lo ricopriva e buttano giù i cuscini che lo decoravano.
Mi innervosisco se lasciano le ditate sullo schermo della televisione perchè mi sembra così sciatto e unto da doverlo ripulire subito.
Grido se sconvolgono il bagno facendo a pezzetti la carta igienica e affogando le macchinine nel water.
Mi affanno per rimettere a posto i loro giocattoli sparsi ovunque, anche sul balcone, ed invoco un pò di pace, qualche ora di tregua, un momento tutto per me.
Poi però, improvvisamente, mi capita di pensare che i miei figli se ne andranno da questa casa, lasceranno queste camere, abbandoneranno il divano con tutto il copridivano,smetteranno di essere i miei piccoli e penseranno di essere troppo grandi per addormentarsi ancora con me, o per abbracciarmi forte forte come fanno ora.
Mi capita di pensare che le loro ditate spariranno in fretta dallo schermo della televisione e che al contrario, ignorerò per la maggior parte del tempo, dove saranno le loro mani e le loro facce.
Mi capita di pensare che mi ritroverò senza le loro voci che ridono, litigano od imitano un aeroplano,e scoprirò che il silenzio sarà odioso ed assordante.
Mi capita di immaginare il bagno intonso, ordinato e pulito, la cartaigienica perfettamente arrotolata su sè stessa, il water senza macchinine che galleggiano allegramente, lo specchio senza spruzzi di dentifricio e la mia faccia sola riflessa dentro.
Quando mi capita di pensare questo, lascio i giocattoli a terra, i cuscini per aria, il copridivano stropicciato, e mi siedo accanto a loro per guardarli più da vicino.
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