Sicuramente in pochi si sarebbero aspettati di vedere una partita del genere, in cui gli Azzurri, se escludiamo i primi cinque minuti e qualche sprazzo nel secondo tempo, non sono praticamente mai stati capaci di tenere testa alla squadra Israeliana. Dispiace, dispiace veramente molto: le prime due amichevoli vinte di 40 punti forse ci avevano un po’ illuso, forse la vera Italia è quella della doppia sconfitta contro la Croazia, o per essere più “sul pezzo”, l’Italia è proprio questa, incapace di battersi alla pari con Israele.
Sinceramente già dopo le primissime battute nonostante un parzialone a nostro favore, avevo qualche dubbio: i canestri erano arrivati quasi casualmente ed unicamente per delle giocate personali, mentre dall’altra parte degli errori banalissimi di Burstein e compagni ci avevano fatto scappare in avanti. Appena gli ospiti hanno cominciato a giocare per l’Italia si è spenta la luce. Le cose buone in attacco sono arrivate quasi solo dal pick and roll: grazie, hai un palleggiatore super atletico di quasi due metri ed un bloccante di 2 e 11 che può tirare da lo spogliatoio (il riferimento è ovviamente ai due Raptors)… peccato che dopo il primo quarto coach Shivek aveva capito tutto ed ha piazzato una match up che ha totalmente mandato in confusione i nostri. Al contrario gli Azzurri sul pick and roll di Burstein ci hanno capito pochino, ed il classico gioco della coperta corta ha permesso a Pnini di bombardarci comodamente dall’arco (3/4 per lui, 7/15 di squadra).
La mia opinione è ovviamente negativa per quanto riguarda questa prima partita, avrei anche altre cose da dire ma è ancora presto: il nostro roster, seppur con qualche buco, è sicuramente sufficiente per qualificarsi, non ci sono scuse.
Più che le mie idee magari vi interesseranno di più quelle di Simone Pianigiani:
“Siamo molto dispiaciuti perché i miei giocatori ci tenevano tanto e si è visto alla partenza. Purtroppo era un fuoco di paglia perché a questi livelli non è permesso sbagliare. Abbiamo mollato per qualche minuto e quel 1/14 da tre a fine primo tempo, con qualche canestro aperto sbagliato, ci ha condizionato rendendo il parziale proibitivo. Dobbiamo riuscire a crescere, crearci una storia e un vissuto, anche attraverso serate come questa. Siamo arrabbiati perché volevamo giocarcela punto a punto fino alla fine e così non è stato“
Belle parole: ora bisogna dimostrare sul campo che si può giocare meglio, in entrambe le metà campo. La vittoria è l’unico risultato accettabile giovedì a Riga contro la Lettonia.