Spesso da alcuni post di questo blog abbiamo suggerito che la riqualificazione definitiva dell’ Esquilino non può non passare per la valorizzazione dei numerosi monumenti sparsi nel rione ma spesso abbandonati e trascurati. Un simile e nuovo assetto urbanistico sarebbe non solo possibile ma auspicabile e renderebbe l’Esquilino una zona unica al mondo con un mix di arte, storia, cultura e servizi con percorsi vari interessantissimi da fare a piedi o in bicicletta dando così una mano per abbattere l’inquinamento atmosferico e promuovere l’occupazione dei giovani. Ciò che ci conforta è che anche stimati professionisti come quelli che hanno partecipato al premio di architettura Catel 2011 la pensino nello stesso modo e che in quasi tutti gli elaborati finalisti l’aspetto principale sia la valorizzazione dei monumenti presenti. La foto sopra illustra una proposta relativa alla riqualificazione del Ninfeo degli Horti Liciniani ed è tratta da uno dei lavori finalisti . Il link qui sotto collega a un articolo dell’Ansa con numerose foto degli elaborati presentati
http://www.a-realestate.it/news/speciali/111117_esquilino.html#
In sintesi dopo aver letto l’articolo e aver visto le foto possiamo fare alcune riflessioni :
- Via Giolitti è la zona che ha ispirato il maggior numero delle proposte
- Questo significa che è la zona più disagiata e meno raggiunta dagli ultimi tentativi di riqualificazione attuati negli anni scorsi
- E’ evidente che è anche la zona che offre le più alte opportunità per la crescita e lo sviluppo di attività economiche e culturali
- Tutti gli elaborati relativi a via Giolitti la presentano senza la obsoleta linea ferroviaria Stazione dei Laziali – Giardinetti
- Non c’è alcuna proposta faraonica. A parte un paio che prevedono la costruzione di cavalcavia pedonali (e quindi nulla di trascendentale), sono tutte proposte economicamente sostenibili.
Speriamo che questa manifestazione abbia aperto gli occhi ai nostri amministratori : con tanta buona volontà, le idee chiare e un progetto serio si potrebbe cambiare il volto del nostro rione trasformandolo da un luogo disagiato a punto di riferimento e modello per tutta Roma e non solo.