“Non si tratta di un progetto di computer. E’ un progetto educativo” sostiene il Dott.re Negroponte, responsabile dell’OLPC.
In sostanza la questione fondamentale è: un computer può sostituire un insegnante? La risposta, a mio avviso, è NO perché occorre una persona che ci aiuti a mettere le basi necessarie alla formazione, solo successivamente si specializzerà. Inoltre, la giungla di internet, è una finestra sul mondo che porta con sé i suoi aspetti positivi (trovare, curiosare e soprattutto creare!) e negativi.Gli aspetti negativi includono l’essere lasciati soli nell’overload informativo (ovvero nel surplus di informazioni) dove bisogna districarsi con responsabilità, con scelta, con furbizia e con maturità: tutte qualità che si formano all’interno di una relazione educativa tra due persone (piuttosto che tra una persona e un pc) e con il tempo.
Sicuramente il pc è il miglior modo per mettere in campo concretamente i principi del costruttivismo, ormai ritenuti da tutta la comunità educante i più vicini ai bisogni degli allievi. Il web 2.0 ne è l’esempio concreto. A questo punto non vorrei sembrare conservatrice, anzi, questo progetto mi piace e lo appoggio: vorrei che tutti i bambini ne avessero uno, non solo nei Paesi in difficoltà. Tuttavia le mie riflessioni vogliono semplicemente richiamare l’importanza di mantenere la figura del maestro come guida spirituale e formativa dell’allievo, in modo che non sia lasciato in balia di sé stesso e del suo laptop. Per fare questo occorre necessariamente riformulare la formazione e i compiti dell’insegnante in direzione dello SCAFFOLDING (impalcatura, sostegno) “che non consiste solo nel progetto iniziale, ma anche in quel fattore sfuggente e complesso agito dal docente durante la sua azione di mediazione didattica. Un’insieme di azioni, consapevolezze e comportamenti… E’ attraverso lo scaffolding che gli oggetti predisposti dal docente diventano a tutti gli effetti un’ambiente di apprendimento in grado di innescare processi di costruzione della conoscenza..” scrive Andrea Varani (A. Varani, Il docente costruttivista in Media e Tecnologie per la didattica, a cura di P. Ardizzone, P.C. Rivoltella, pag 123). L’insegnante dovrà perciò possedere conoscenze a tutto campo, da quelle didattiche a quelle di alfabetizzazione informatica; dalla profonda conoscenza della materia che intende insegnare, al modo in cui relazionarsi e trasmettere educazione attraverso i contenuti. In sostanza, una formazione che noi in Italia non abbiamo ancora, nè nella facoltà di Scienze della Formazione Primaria, nè nella, ormai chiusa, SISS.