Onore alla vittima (di cui non farò il nome per rispetto per una vita privata già fin troppo violata) che ha avuto il coraggio di denunciare l’ennesima orrenda manifestazione di violenza e di disprezzo nei confronti delle donne.
Onore agli Stati Uniti, a questo proposito, che stanno proteggendo l’immagine della vittima, oltre che provvedendo alla sua incolumità.
Onore ancora agli Stati Uniti (chi mi consoce sa che non sono una fanatica del paese della Coca Cola) che stanno trattando DSK come un qualsiasi indagato per stupro; essere un uomo di potere dovrebbe solo aggravare la pena incorsa e non migliorare le condizioni di carcerazione.
Onore alle donne francesi e del mondo intero che si ricordano che la dignità della Francia non è l’unica vittima di questa faccenda.
Onore alla Francia per la dignità della sua classe dirigente che non ha trasformato questo dramma in un circo destra contro sinistra.
Premesso che in Francia non si parla volentieri di sesso, denaro e religione e che non tutti i pudori vengono per nuocere:
Vergogna all’omertà della stampa francese che non è più un segreto per nessuno dai tempi dello scandalo che ha visto coinvolto l’ex presidente socialista della Repubblica Francese, François Mitterand. Premesso che la stampa a scandalo è una macchina infangatrice che ha fatto molti danni, non ci si può neanche nascondere dietro l’assenza di denuncia in questura quando una scrittrice (di cui taccio il nome per scelta) afferma in una trasmissione televisiva, nel 2007, di essere stata aggredita fisicamente, cinque anni prima, da DSK che sembrava, cito, “uno scimpanzé in calore”. Non sapevo che il giornalismo d’indagine fosse morto in Francia. Sempre che non sia la libertà di stampa ad esserlo…
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