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Riforme: ecco il nuovo Senato

Creato il 10 luglio 2014 da Nicola933
di Oreste Cirillo Riforme: ecco il nuovo Senato - 10 luglio 2014

SenatoDi Oreste Cirillo. Dopo l’approvazione di ieri da parte della Commissione Affari Costituzionali, oggi in aula è arrivata la tanto agognata trasformazione di Palazzo Madama.

NUOVO SENATO, COME SARÀ ?

MEMBRI: Il Senato della Repubblica sarà composto da solo 100 membri – un grande passo avanti rispetto agli attuali 315. 95 rappresenteranno le istituzioni territoriali. I candidati potranno essere solo consiglieri in carica e sindaci e saranno nominati tramite una elezione di secondo grado dai consiglieri regionali. La durata del mandato coinciderà con quella degli organi delle istituzioni territoriali nelle quali sono stati eletti. Oltre a ciascun candidato andrà indicato anche un candidato supplente. Ciascuna regione non avrà meno di due senatori e il restante dei seggi sarà attribuito con criterio proporzionale, tenuto conto della composizione di ciascun consiglio regionale. Gli ultimi 5 saranno nominati dal Capo dello Stato e resteranno in carica per sette anni – eliminando così la figura dei senatori a vita. La riforma comporterà un grande risparmio per lo stato, in quanto non si prevedono indennità per i nuovi senatori.

BICAMERALISMO: Scompare il bicameralismo perfetto. Il Senato, nelle materie che esulano dalle sue competenze, potrà solo presentare proposte di modifica – su richiesta presentata da almeno un terzo dei componenti, da presentare entro un termine perentorio di 10 giorni dalla trasmissione del testo – che dovranno dar vita ad un procedimento ben scadenzato: gli emendamenti dovranno essere votati entro 30 giorni, la legge passerà di nuovo alla Camera, che dovrà esprimersi, in maniera definitiva, entro 20 giorni. Il Senato si esprimerà anche sulle leggi di bilancio, al contrario di quanto inizialmente previsto. Le proposte di modifica dovranno però essere votate entro 15 giorni, con l’ultima parola che spetta sempre ai deputati. Nei provvedimenti considerati dall’esecutivo “essenziali per l’attuazione del programma”, secondo quanto riportato dal quotidiano “Repubblica”, il governo potrà imporre che la Camera si esprima entro 60 giorni. Passato il termine ultimo, questa si esprimerà su ogni singolo provvedimento senza possibilità di emendamenti o modifiche, articolo per articolo, con votazione finale.

COMPETENZE:  Funzione principale del nuovo Senato sarà quella di fungere da “raccordo tra lo Stato con le Regioni e i Comuni”. La funzione legislativa sarà conservata soltanto per alcune materie, così come il potere ispettivo: i nuovi senatori potranno interrogare i ministri della Repubblica, esprimere pareri sulle nomine fatte dall’ esecutivo. A Palazzo Madama passeranno soltanto riforme e leggi costituzionali, le normative elettorali degli enti locali e le ratifiche dei trattati internazionali. Il resto sarà competenza esclusiva della Camera. Il nuovo Senato non potrà più dare la fiducia o negarla al governo.

PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: Viene cambiata la modalità di elezione del capo dello Stato. Non vi sarà più la partecipazione dei delegati regionali. Cambia anche il numero di votazioni per le quali è richiesta la maggioranza dei due terzi. Se le norme attuali prevedevano questo meccanismo fino al terzo scrutinio, ora il quorum sarà esteso fino al quarto. Nelle altre quattro successive si scenderà al quorum dei tre quinti, e solo alla nona votazione sarà sufficiente la maggioranza assoluta.


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