“Voltare pagina. Sì, voltare pagina ma senza dimenticare, imparando da quel che è accaduto dal punto di vista scientifico, medico, politico, giudiziario e mediatico”: così ci sollecita a fare Elena Cattaneo, senatrice a vita, accademica dell’Università degli Studi di Milano. “La Stampa”, che ha pubblicato l’articolo, gli ha messo il titolo che la vicenda di Stamina (conclusa o no che sia) merita: Drammatica commedia all’italiana. Noi che l’abbiamo seguita, intanto dobbiamo attestare che il quotidiano di Mario Calabresi ha sempre dato molto spazio ai dubbi attraverso voci autorevolissime, peraltro mai sprezzanti sugli aspetti di dolore e di speranza dei malati e dei loro famigliari.
Scrive tra l’altro la senatrice Cattaneo: “Un plauso anche al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che ha gestito con saggezza un’eredità che chi l’ha preceduta e altri politici avevano creato e che, trascinando fino a oggi l’avvio della sperimentazione, ha fatto risparmiare alle casse dello Stato 3 milioni di euro che sarebbero stati buttati”. Insomma prima della Lorenzin (ministro da un anno) la cautela di governo e Parlamento e la loro funzione di controllo (a precedere quella di indagine e legislativa) sono state decisamente insufficienti. Una riflessione: due Camere, elettive, dimezzate nel numero dei componenti e con funzioni prevalenti diversificate, non sarebbero meglio che una?
Per ‘voltare pagina’, dando alla scienza quel che è della scienza (e poi al legislatore…), la senatrice sollecita però un altro ‘potere’, anzi una sua branca (non certo quella rappresentata dal procuratore Raffaele Guariniello, che ha chiuso l’inchiesta su Stamina): “Nel frattempo il ministro della Giustizia e l’organo di autogoverno della magistratura dovrebbero chiedersi quanti danni hanno causato all’erario e ai malati le sentenze dei giudici che hanno prescritto il preteso trattamento Stamina, usando argomentazioni che fanno a pugni con la medicina, la logica, l’etica e il diritto”.
Abbiamo urgenza di riforme, da fare velocemente: ma siamo consapevoli di quali siano essenziali, prioritarie?
Gian Paolo Vitale