Quest’estate il bianco va per la maggiore, almeno chez moi. Sa esercitare su di me una suggestione dal potere calmante e fecondo insieme; è un colore pulito, ben dispone. Ne ho ritrovata la luminosità più o meno opaca in alcuni spettacoli visti in questo periodo, Balli in bianco, Tragedia biancovestita, Atto bianco.
Mi piace brillante, accecante come la luce del sole, come un lampo e come ogni fonte splendente che rischiara la notte, e anche quando brilla di luce non sua, di riflesso. E mi piace opaco e lattiginoso, e sporcato di grigio e di giallo, e ancora finché non diventa beige e indefinito.
Così, nella sua gamma di sfumature, è il colore degli abiti estivi, del latte di mandorla, di molti edifici delle piazze di De Chirico e di oggetti e vasi nelle nature morte di Morandi, che più che bianchi son velati di bianco, e che a loro volta mi fanno venire in mente altre immagini meno bianche ma altrettanto pure e rigorose: alcune cose di Moroni, Chardin. E poi colora le forme: il marmo di Bernini e Canova e le facciate del Borromini. Cos’altro? Rigorosamente in ordine sparso: le abbazie cistercensi (Fossanova, ad esempio), il melone giallo (bianca è la sua dolce polpa), le scogliere della Côte d’Albâtre.
E infine:
Dare you see a Soul at the “White Heat”?
Then crouch within the door -
Red – is the Fire’s common tint -
But when the quickened OreHas sated Flame’s conditions -
She quivers from the Forge
Without a color, but the Light
Of unannointed Blaze –Least Village, boasts it’s Blacksmith -
Whose Anvil’s even ring
Stands symbol for the finer Forge
That soundless tugs – within -Refining these impatient Ores
With Hammer, and with Blaze
Until the Designated Light
Repudiate the Forge.E. Dickinson
Osi vedere un’Anima al “Calor Bianco”?
Allora rannicchiati dietro la porta -
Rossa – è la tinta comune del Fuoco -
Ma quando l’eccitato MetalloHa saziato la condizioni della Fiamma -
Lei esce fremendo dalla Fucina
Senza colore, tranne la Luce
Di una Vampa profana -Il più piccolo Villaggio, vanta il suo Fabbro -
Della cui Incudine l’incessante tintinnio
Assurge a simbolo di una Fucina più sottile
Che senza suono batte – dentro -Raffinando questi impazienti Metalli
Col Martello, e con la Vampa
Finché la Luce Designata
Ripudia la Fucina -