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Riguardando il “Principe Azzurro”

Creato il 21 giugno 2013 da Morgatta @morgatta

venerdibruttinoA me, quell’ “Azzurro” lì, di tutte le favole, non mi ha mai ispirato un gran che. Non ha mai avuto un’espressione intelligente. Aveva un pessimo tempismo. E poi, sempre preciso in quei completini principeschi, mi infastidiva un po’. Un uomo che non si scompone non è un uomo. Eppure, con questo mito, hanno rovinato (e continuano a farlo) una serie infinita di giovani donne (e anche di giovani uomini). Secondo voi no? Leggete qui…prince4

“Da piccole era il Principe Azzurro, crescendo ha preso le sembianze dell’Uomo Giusto; in entrambi i casi si tratta di fantasia allo stato puro. Le favole, è noto, hanno il compito di farci sognare, di catapultarci in una realtà inventata dove tutto è possibile e dove il lieto fine è più forte di ogni cattiveria messa in atto da Streghe Cattive o Dragoni Sputafuoco. E Lui, il Principe, è perfetto: arriva sempre al momento giusto (cioè all’ultimo secondo o solo quando la principessa sembra già morta) e fa sempre la cosa giusta (non parla, si limita ad un gran bacio, e questo dovrebbe essere un dettaglio illuminante); è preciso nei suoi vestiti principeschi nonostante la sua raffigurazione non sia quella di un bel figone, ma di un principino un po’ snob e con la faccia da bimbo scemo. Ma funziona, ha sempre funzionato, sopratutto nell’immaginario di giovani fanciulle che quotidianamente aspettano colui che con un gesto eroico e romantico le salvi (dalla loro vita noiosissima che da sole non sono in grado di animare) e le rapisca per condurle in un castello e costruire finalmente una famiglia (ignare del fatto che il castello, in realtà, è un bilocale e che nel giro di poco tempo Lui svelerà la sua vera natura, quella di Orco). Ma come fare a non desiderare quell’oggettino bello, rivestito a festa, pieno di soldi e nobili ideali? Difficile. Surreale preferire lo Stalliere al Principe (al massimo si prendono entrambi, uno ufficiale e l’altro per le scappatelle notturne). Impossibile non sognarlo.

Ma, mentre le donne si sono spente per anni guardando cartoni animati appositamente costruiti per alimentare la visione di un uomo che in realtà non esiste, i loro compagni maschi sono cresciuti a pane e Ken Shiro, a suon di pugni, botte, machismo e muscoli, con qualche variante sui cartoni a quattro/due ruote o quelli con le palle (calcio, basket e simili). Niente donne o solo di contorno. Niente ideali, se non quello di vincere e dimostrare di essere il migliore (da qui scatursice l’ansia da prestazione perenne e lo spirito di competizione sempre acceso, che fatica)! Niente castelli, famiglie e progetti di vita. Ah! Se gli uomini si fossero soffermati un po’ di più su Cenerentola e le donne su Forza Sugar, adesso avremmo uomini&donne più consapevoli gli uni del mondo degli altri. Dai cartoni animati? Ebbene sì, bisogna cominciare da piccoli a capirsi, altrimenti da adulti rischia di essere troppo tardi. Ed è proprio in età adulta, crescendo, che le cose non migliorano, anzi (basta pensare alla variante metropolitana della storia del film Pretty Woman, con una cenerentola-prostituta ed un principe-industrialotto-miliardario). Il retaggio del Principe rimane latente, ma prende la forma del più maturo (???) e meno infantile (???) Mito dell’Uomo Giusto.”

massimebruttine14

Per conoscere la vera Storia dell’Uomo Giusto e la Favola dell’Altra Metà c’è un solo modo: procurarsi il LIBRO!!!

;)
E voi? State ancora aspettando il Principe?

Buon weekend

;)



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