Carissimi, ho iniziato assieme alle mie amiche del gruppo “ANTA” la visita ai Presepi dei bambini che hanno voluto partecipare alla “Gara del Presepio” del nostro paese, edizione 2013. Sinora abbiamo visionato sette Opere Presepiali, fatte da altrettanti bambini, aiutati da fratelli, sorelle, nonni e genitori. E’ questo uno dei momenti più consoni e attinenti al Natale, non certo la visita per acquisti futili o d’obbligo, fatta ai centri commerciali. Ho tratto diversi spunti di osservazione dalle visite effettuate, tanti altri mi aspettano e tra poco alle ore 18, riprenderemo il giro per visitarne altri. Molti pensieri ed emozioni sono scaturiti spontanei, nel vedere ed osservare con occhio critico, queste scene della nascita e dell’evento più conosciuto nel mondo. E’ sempre con stupore nuovo che guardo un Presepio, ogni volta è come se lo osservassi per la prima volta. Anche quest’anno mi vedo nel difficile ruolo di componente della commissione che giudicherà e assegnerà i premi ai primi tre classificati, senza dimenticare di consegnare un premio di partecipazione a tutti gli altri bambini. Ruolo difficile ed immeritato! Ogni Presepio ha le proprie caratteristiche e peculiarità che lo rende unico, meraviglioso e diverso dagli altri, sarà difficile proclamare i tre vincitori! Ogni anno variano, si aggiungono materiali soprattutto di riciclo e sono quelli più belli, qualche volta si tolgono statuine per conferire essenzialità all’opera, a volte si usano materiali sono naturali…Abbiamo quello preparato all’aperto in giardino, quello dentro ad uno scatolone, poi ho visto il Presepio costruito dentro ad un castello fatto di zucchero, un Presepio incassato in un mobile, l’altro dentro un acquario, uno sotto ad una montagna fatta con sassi molto grandi di fiume….una gioia per gli occhi, un’immensità d’amore per il cuore, uno spettacolo meraviglioso di un Bambino che nasce, 2013 anni fa, rappresentato da altrettanti bambini! E’ una grande emozione a partire dal momento in cui suoniamo il campanello, ed i bambini felici ed ansiosi ci corrono incontro, i loro genitori vestiti di tutto punto ci fanno accomodare offrendoci un dolce o un caffè, tutta la famiglia ci sta aspettando! Sino al momento dell’uscita da casa si trascorre mezz’ora circa di serenità, immergendomi in quel mondo magico fatto di statuine e casette di cartapesta. Ogni presepio è diverso dall’altro, anche se il senso principale resta sempre quello: la nascita di un Bambino dentro ad una grotta, al freddo ed al gelo. Solo uno di quelli sinora visionati è più realistico degli altri, perché è stato fatto all’esterno, nel campo, in un angolino, con il muschio vero come non ne vedevo dai tempi remoti. Quando ero piccina, in casa mia si decideva il giorno per assemblarlo, il mio papà al mattino presto, o la mia mamma me lo andavano a raccogliere staccandolo da un punto ben preciso dei nostri campi. C’era molta rugiada sopra al muschio e profumava di terra e di buono, quell’odore di muschio vero, fresco e con quelle goccioline di rugiada sopra non me lo dimenticherò mai. Tornando ad oggi, quel piccolo, minuscolo, essenziale Presepio fatto all’aperto con il muschio vero ed i tronchetti di legna al posto delle piante finte, mi ha trasmesso la verità del significato natalizio. Il bambino che lo ha fatto, aiutato dalla mamma, alla nostra domanda”Perché hai deciso di fare il tuo Presepio fuori casa e non dentro le mura di casa, come tutti quanti?”. Il bimbo ci ha risposto molto semplicemente” Perché Gesù non è nato in una casa al caldo e nemmeno in ospedale, non è nato in una locanda perché lo hanno rifiutato in tutte, è nato all’aperto”. Mai risposta fu più vera e saggia, da parte di un bambino di soli otto anni! E’ un bel momento per la “commissione esaminatrice”, l’accoglienza che le famiglie ci hanno dedicata è stata calda, confortevole, non forzata da sorrisi di circostanza. Chi ci ha aperto le loro porte di casa, lo ha fatto spontaneamente, siamo tornati tutti quanti bambini in quegli attimi nei quali abbiamo potuto assistere alla preparazione dei biscotti fatti in casa ed appena sfornati, si respirava odore di buono, di famiglia e di condivisione spirituale e d’amicizia. Qualche mamma ritagliava centro tavola di feltro e pannolenci, attaccandoli con la colla a caldo, i bambini scrivevano il loro bigliettino con il messaggio sul significato del Presepio da consegnarci, alcuni in pigiama e pantofole, un bambino ci ha offerto i cioccolatini, un altro ci ha dato un giochino….Insomma è un’esperienza sempre magica ed unica ripercorrere, attraverso le opere di queste bambini, la nascita di un loro Fratellino. Buona Vigilia a tutti ed in bocca al lupo per la Gara dei Presepi, fosse per me vorrei che vinceste tutti quanti.