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Sono 43 i consiglieri regionali indagati nel caso Rimborsopoli. Tra cui anche il governatore Cota e il presidente del consiglio Cattaneo. Le indagini si stanno ormai concludendo, e il bilancio è davvero disastroso.
Soprattutto se si considera che tra gli acquisti contestati spiccano una lavatrice, vestiti firmati, solarium, massaggi, fiumi di profumi, di vini e champagne.
Ora dopo ora emergono novità sulle indagini: gli ultimi sviluppi vedono 5 consiglieri del centrodestra nei guai per truffa. Si tratta di Antonello Angeleri e Gianfranco Novero, della Lega Nord, e Daniele Cantore, del vecchio Pdl: per loro l’accusa è quella di aver indicato luoghi di residenza fittizi per ottenere rimborsi istituzionali per le trasferte casa-Palazzo Lascaris. Ci sono poi Roberto Boniperti, indagato per aver chiesto rimborsi per fatture false.
E poi ancora il Verde-verde del centrodestra Maurizio Lupi: gli inquirenti sostengono che abbia assunto la figlia come collaboratrice in Consiglio Regionale, peccato che lei studiasse all’estero.
Tornando alla prima tranche di avvisi di garanzia legati a Rimborsopoli, tra i 43 indagati c’è praticamente tutto il centrodestra: del Pdl sono rinviati a giudizio Michele Formagnana, Rosa Anna Costa, Roberto Boniperti, Cristiano Bussola, Alberto Cortopassi, Daniele Cantore, Carla Spagnuolo, Francesco Toselli, Angiolino Mastrullo, Girolamo La Rocca, Lorenzo Leardi. Anche Fratelli d’Italia è nella bufera: c’è Augusta Montaruli (che passerà alla storia per aver pagato 5mila euro un corso sui social network Facebook e Twitter), ci sono il capogruppo Franco Maria Botta e i consiglieri Marco Botta e Massimiliano Motta. Nella Lega spiccano gli assessori Riccardo Molinari e Giovanna Quaglia, l’ex assessore Elena Maccanti, e il capogruppo Mario Carossa, oltre ai consiglieri Antonello Angeleri, Roberto De Magistris, Massimo Giordano, Federico Gregorio, Michele Marinello, Gianfranco Novero, Paolo Tiramani. C’è Progett’Azione (il capogruppo Angelo Burzi, i consiglieri Roberto Tentoni e Rosanna Valle), ci sono anche i tre consiglieri dell’Italia dei Valori (Andrea Buquicchio, Tullio Ponsio e Luigi Cursio), i due dell’Udc (Alberto Goffi e Giovanni Negro), Michele Giovine dei Pensionati (già condannato a 2 anni e 8 mesi per falso elettorale). Infine la capogruppo di Sel Monica Cerutti, il Verde-verde Maurizio Lupi, il Moderato Michele Dell’Utri e Andrea Stara (Insieme per Bresso).
Quarantatre in tutto, gli indagati per Rimborsopoli, davvero niente male. L’accusa per tutti è quella di peculato, mentre per quanto riguarda Mercedes Bresso la procura indaga su un finanziamento illecito al partito.
Restano fuori dal putiferio i due assessori William Casoni e Gian Luca Vignale, tutti gli esponenti del Partito Democratico, l’ex pidiellino Giampiero Leo, passato al Nuovo Centrodestra. Oltre al consigliere a 5 Stelle Davide Bono e al suo ex compagno di gruppo Fabrizio Biolè. Ora che gli avvisi sono stati recapitati, i consiglieri indagati avranno 20 giorni di tempo per presentare memorie e testimoniare, nel tentativo di evitare la richiesta di rinvio a giudizio.