RIMETTI A NOI I VOSTRI DEBITI
di Paolo Gelsomini
L’abisso dei conti pubblici rischia di sfociare nei tagli ai servizi e nella vendita del patrimonio pubblico, senza che vengano cancellati i soliti privilegi e le spese fuori controllo
Oramai le cose si sanno: il decreto Salva Roma costringerà l’amministrazione capitolina a riformare un intero sistema di società che accumulano debiti e non erogano servizi, a rivedere le assunzioni facili che la passata amministrazione ha ulteriormente moltiplicato, ad introdurre modelli innovativi, piani aziendali seri e contratti di servizio funzionali in primis ai bisogni dei cittadini per aziende municipalizzate come Atac e Ama.
Questa è una magnifica occasione per la Giunta Marino per cambiare la filosofia del servizio pubblico, per introdurre elementi di responsabilità aziendale, per distruggere forme di spreco, di clientelismo e di protezionismo che portano gli amici degli amici ad avere posti di responsabilità e di potere in questa Città senza dover rispondere mai delle loro azioni.
Il rientro dal debito si può perseguire senza vendere il patrimonio pubblico (siamo sicuri poi che qualcuno se lo compri a meno che non lo si svenda o regali?) e senza tagliare i servizi essenziali ai cittadini già provati da disservizi e da nuove forme di povertà.
Occorre comunque rispondere all’editoriale dell’agenzia di stampa della Cei nella quale i vescovi chiedono al Sindaco di non limitarsi a ripianare le casse vuote, ma di indicare i nomi e i cognomi dei responsabili di amministrazioni capitoline fallimentari che hanno accumulato oltre 15 miliardi di debiti.
Non per giustizialismo ma per chiarezza per il futuro.
LE SACROSANTE DOMANDE DEI VESCOVI
(e quelle dei cittadini)
di Anna Maria Bianchi
Chiedono i vescovi: “Chi ha accumulato questo debito mostruoso? Chi ha sprecato il denaro pubblico? Chi ha amministrato male? Chi ha chiuso gli occhi sugli incompetenti? Chi ha intascato più del dovuto? Chi si è arricchito indebitamente? Chi non ha indagato? Chi non ha vigilato? Ci sono precise responsabilità che dovrebbero avere nomi e cognomi. Conoscerli è essenziale, ma non per giustizialismo. Conoscere i responsabili di questa disfatta politica, sociale ed economica è l’unica garanzia, perché quanto è accaduto non si ripeta in futuro. Non è una certezza, ma almeno una speranza. Chiediamo troppo? (1)
Qualche giorno fa l’Assessore alla Trasformazione Urbana di Roma Capitale, Giovanni Caudo, ha dichiarato al TG1, a proposito della Vela di Calatrava a Tor Vergata:”Non ci possiamo permettere una struttura che per essere terminata necessita di altri 426 milioni di euro.“(2) Chiediamo noi cittadini: “Chi ha permesso che venissero dilapidati soldi pubblici per tante opere faraoniche mai terminate, o abbandonate dopo l’inaugurazione? Quando sapremo di chi è la responsabilità della lievitazione di costi dell’opera di Calatrava, della Nuvola di Fuksas, della metropolitana Vignaclara-Farnesina, chiusa dopo i Mondiali di calcio del ’90 (3), delle piscine non finite dei Mondiali di nuoto?Queste domande da anni circolano nell’iperspazio e in qualche inchiesta televisiva (o in un libro) – sistematicamente ignorata - senza mai atterrare sulle pagine della maggior parte dei quotidiani romani. Che evidentemente hanno questioni ben più serie di cui occuparsi. Come quella apparsa domenica scorsa sulla Cronaca romana del Messaggero: E MARINO DISERTA IL FILM SU PETROSELLI (4) (“…Pensare che nel PD il giorno prima gli avevano ricordato che Petroselli sarebbe stato un modello di sindaco da seguire…in molti hanno notato la sua assenza…“) Quello che l’articolo non dice è che, in concomitanza con la proiezione, in Campidoglio si teneva un’iniziativa di Libera contro le mafie (cui il giornale non fa cenno) e il Sindaco era il padrone di casa che doveva accogliere ben quattro ministri, presidenti di Commissione, il segretario della CEI e Don Luigi Ciotti, oltre a centinaia di giovani provenienti da tutta Italia.
Noi cittadini chiediamo che vengano accertate le responsabilità di chi ha portato Roma al fallimento. E anche che i giornalisti tornino a fare il loro mestiere. Chiediamo troppo?
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(2) http://www.online-news.it/2014/03/03/tor-vergata-vela-incompiuta-non-ce-piu-un-euro/
(3)
(4) vai al calendario delle proiezioni