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Rimini: antichità a portata di pedale

Creato il 09 ottobre 2012 da Auroradomeniconi

Passeggiando in bicicletta accanto a te,
pedalare senza fretta…

Proprio come cantava Cocciante, approfittando di un paio di situazioni concomitanti qualche giorno fa appena uscita dal lavoro mi sono regalata un bel giro in bicicletta per la mia nuova città di adozione professionale. Ma andiamo con ordine…

Rimini: antichità a portata di pedale
Da luglio lavoro a Rimini, la città romagnola romana per definizione dal momento che fu fondata dagli antichi Romani nel lontano 268 a.C. con il nome di Ariminum (dal fiume Ariminus, l’odierno Marecchia, alla cui foce sorse la città). Non solo la mia nuova sede di lavoro si trova a 10 minuti di treno da casa mia, Savignano sul Rubicone (proprio quel Rubicone che Cesare oltrepassò il 10 gennaio del 49 a.C. pronunciando la storica frase alea iacta est), ma gli orari di lavoro mi sono talmente congeniali da consentirmi di fare un mucchio di altre attività. Come, per esempio, darmi appuntamento per un caffè con un’amica dopo il lavoro.

Anche se la sede del mio ufficio è in pieno centro storico – in Corso d’Augusto, niente meno – per velocizzare gli spostamenti da e per la stazione io e le mie colleghe ci siamo munite di bicicletta. Come hanno giustamente sottolineato gli amici degli Alberghi Tipici Riminesi, la due ruote sembra essere il mezzo di trasporto ideale, nonché tipico, per muoversi agilmente da un capo all’altro della città. Tra l’altro, il mare è vicinissimo per cui non è escluso che si possa inaugurare la stagione della pausa pranzo in spiaggia, a partire dalla prossima primavera.

E così, dato che ero bici-munita da un paio di giorni e graziata dalle caldissime giornate di questo inizio d’ottobre, qualche giorno fa ho invitato la mia amica a prendere un caffè… che non abbiamo bevuto perché siamo finite a pedalare per la città e ad ammirare i suoi principali monumenti storici. Essendo la mia amica una maestra di scuola elementare, ho pure goduto della sua guida d’eccezione: non solo mi ha indicato alcuni punti privilegiati da cui scattare fotografie, ma mi ha anche accompagnato con preziose informazioni storico-artistiche come una vera guida turistica. D’altronde, la storia romana è un argomento che affascina molto i suoi alunni e lei è stata contenta, per una volta, di non dover ricorrere a storie particolari per catturare l’attenzione dei più piccoli. D’altronde, io pendevo letteralmente dalle sue labbra

:)

Rimini: antichità a portata di pedale
Ci siamo incontrate in Piazza Cavour, il punto centrale della città. La piazza ebbe un ruolo di primaria importanza soprattutto nel Medioevo e oggi dà accesso ai principali monumenti della vita pubblica: il Comune, il Palazzo del Podestà e il Palazzo dell’Arengo. Al centro spicca la statua dedicata al Papa Paolo V e fa bella mostra di sé la Fontana della Pigna, di epoca romana (anche se la pigna comparve nei primi anni del 1800). Di indiscusso fascino è la Vecchia Pescheria: inaugurata a metà del XVIII secolo, ci ricorda ancora oggi di quanto la pesca fosse fondamentale per la crescita economica di Rimini.

Rimini: antichità a portata di pedale
La nostra tappa successiva è stato il Ponte di Tiberio: lo saluto tutte le mattine arrivando a Rimini con il treno, ma da tempo mi ripromettevo di omaggiarlo come si deve dato che Palazzo Ruffi-Briolini, dove ha sede il mio ufficio, dista meno di 10 metri da uno dei ponti romani meglio conservati al mondo. Fu l’imperatore Augusto a dare inizio alla costruzione del ponte nel 14 d.C., ma fu Tiberio a portare l’opera a compimento nel 21 d.C.; da qui il nome. Il fascino di questa opera rimasta immutata nei secoli ha dell’incredibile. Di certo sono fortunata a goderne la vista ogni giorno.

Rimini: antichità a portata di pedale
Pedalando lungo Corso d’Augusto, ci siamo concesse una breve sosta in Piazza Tre Martiri, che costituiva l’antico Foro romano per poi finire dritte dritte all’altro capo del centro storico, dove svetta imponente e maestoso il monumento che rappresentava la porta di ingresso alla civiltà romana: l’Arco di Augusto. Oltre a celebrazione trionfale dell’imperatore, l’Arco costituiva anche uno straordinario punto di snodo tra importanti vie di comunicazione: da una parte, infatti, ha inizio la Via Flaminia, che collega Rimini a Roma; dall’altra comincia la Via Emilia, che unisce Rimini a Piacenza. In mezzo lui, l’Arco di Augusto: bello, eccezionale nella sua semplicità, guardiano dei tempi moderni che non lo scalfiscono, eco di tempi passati che nella gloria restano imperituri.

Rimini: antichità a portata di pedale
Lasciato l’arco, ci siamo soffermate brevemente di fronte al Duomo di Rimini, o Tempio Malatestiano che dir si voglia. Come giustamente mi ha fatto notare la mia guida, dal nome stesso si intuisce che il tempio non è di epoca romana: la sua costruzione risale infatti al Rinascimento e alla volontà di Sigismondo Malatesta, il quale nel 1432 volle onorare il proprio nome e la Signoria da lui governata, che aveva fatto di Rimini la capitale dei propri domini fin dal 1295.

Rimini: antichità a portata di pedale
La nostra ultima tappa con la storia romana non c’azzeccava proprio nulla, però rappresenta una parte importante della storia artigianale riminese: la Gelateria La Romana, infatti, è aperta dal 1947 e, credetemi, si può gustare un gelato eccezionale. Semplicemente divino. La gelateria si affaccia su Piazza Ferrari: qui si trova la Domus del chirurgo, un importantissimo reperto archeologico che ha lasciato intatta fino ai giorni nostri una antica domus romana. Assolutamente da vedere, io mi riprometto di farlo alla prima occasione.

Come avrete capito, al di là della soddisfazione personale per aver finalmente trovato la mia dimensione lavorativa ideale, sono molto contenta di essere una cittadina acquisita di Rimini perché è una città che ha molto da offrire sul piano storico, artistico e culturale. E io conto di dedicarmi alla scoperta dei suoi lati più insoliti un poco alla volta, per assaporarne e goderne ogni singola sfumatura.

Anche voi avete la fortuna di lavorare in una città ricca di spunti sorprendenti? E soprattutto, avete mai il tempo di dedicarvi alla scoperta dei suoi tesori nascosti?


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