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RIMPASTINO IN VISTA PER LA GIUNTA REGIONALE - Alle porte un cambio della guardia per l’Assessorato ai Trasporti?

Creato il 23 maggio 2012 da Ciro_pastore

RIMPASTINO IN VISTA PER LA GIUNTA REGIONALE -  Alle porte un cambio della guardia per l’Assessorato ai Trasporti? Alle porte un cambio della guardia per l’Assessorato ai Trasporti? RIMPASTINO IN VISTA PER LA GIUNTA REGIONALE Il nuovo clima di collaborazione e il peso sempre più preponderante della UDC innescano il valzer delle poltrone che ha già interessato anche il TPL I rumors interni al sistema già anticipavano da qualche giorno un’ipotesi (forse più che una semplice ipotesi) di “rimpastino” per la Giunta Regionale della Campania. L’assessorato più appetito, ma anche quello più sotto i riflettori dei media, è quello ai Trasporti. Assessorato da sempre al centro della brame, non tanto per i fondi da gestire (oggi sempre meno principeschi), quanto per i risvolti di ordine clientelare, che pur sempre conserva. In questi due anni, l’assessore in carica sembra aver scontato il peso negativo di quella che doveva essere la sua arma vincente: la sua natura di tecnico, più che di politico. Fu paracadutato (è proprio il caso di dirlo, vista la sua precedente esperienza nel campo aeronautico/astronautico) in quel ruolo direttamente per volere di Mr. B, inizialmente sostenuto anche dall’allora Ras del PDL, Cosentino, che amava esibirlo come accademico “fiore all’occhiello” di una pattuglia di procacciatori di consenso che, certo, non brillavano per spessore culturale e professionale. Doveva essere, e purtroppo non è stato, quel tecnico che doveva essere in grado di dare una sterzata ad un settore già in evidente crisi. In una fase iniziale, il serio lavoro di ricognizione (soprattutto finanziaria, ma anche gestionale) sembrava poter dare i frutti sperati. Poi, pian piano, la sempre più complicata situazione debitoria, e la sempre minore disponibilità di finanziamenti nazionali al settore, hanno fatto precipitare il gradimento del Professore. Lentamente, ma inesorabilmente, il tecnico, non coperto da una propria dote di consenso elettorale, ha perduto di appeal, anche nei confronti dei suoi stessi sponsor iniziali. Negli ultimi mesi, nonostante la sua immutata onestà intellettuale e la pur condivisibile analisi delle problematiche sul tavolo, l’Assessore ai Trasporti è stato di fatto esautorato dall’Assessore al Lavoro, uomo ben più radicato nel sistema politico-sindacale. Il nostro stimabile Professore si è ritrovato così ad essere, suo malgrado, il miglior parafulmine possibile per il Presidente della Giunta Regionale.  Troppo scottanti i problemi in campo, troppi rischi da correre per farlo in prima persona. Il Trasporto Pubblico Locale, in Campania, è come una bomba a mano a cui è stata già strappata la linguetta dell’innesco. Il vero problema è capire in quali mani si troverà al momento del suo scoppio che, peraltro, appare francamente inevitabile. In questo quadro, si innesta, come ulteriore elemento propulsore, l’apertura al senso di responsabilità dell’opposizione più moderata e il nuovo più pregnante ruolo che la UDC intende, in tempi rapidi, ricoprire sia in Giunta che nel rinnovato parco delle nomine di fonte regionale (ASL, partecipate, ecc. ecc.). È chiaro a tutti, infatti, che le aperture caldoriane, seppure ricche di lodevoli enunciazioni di principio contrarie ad ogni forma di consociativismo, nella sostanza si tramuteranno (anzi, si sono già tramutate) in un allargamento dei confini entro cui pescare per individuare i papabili che potranno essere chiamati a ricoprire incarichi. L’occasione (ma solo come alibi) per un rimpastino in Giunta Regionale è offerta, peraltro, anche dalla necessità(?) di allargarne la componente femminile. Per la verità, come tutti sanno, da mesi incombe questo imperativo ma, finora, più che parlarne in convegni o in interviste rilasciate ai media, non si era fatto. Insomma, se le ben più consistenti esigenze di riequilibrio non facessero da potente acceleratore chimico, questo ingresso di una rappresentante in quota rosa non avrebbe certamente avuto un esito così ravvicinato. Caldoro, e i vecchi marpioni che lo consigliano, invece, approfitterà del richiesto ingresso rosa per “scippare” la cadrega (in milanese, la sedia) ad un già traballante assessore ai trasporti. Proprio stamane, un piccolo quotidiano locale annuncia che il sostituto ideale sembrerebbe poter essere il Capo Gruppo del PDL, Martusciello, o in subordine il Presidente della Commissione Trasporti. Questa ipotesi, però, pur rispettabile mi pare sconti il difetto genetico di una lettura semplicistica dei fenomeni politici in atto. È vero, il PDL scalpita per riguadagnare una leadership che appare logorata dalle liti interne e sdrucita dai risultati elettorali nazionali ma, soprattutto, in ambito regionale. Il PDL è in rotta, come le truppe napoleoniche in ritirata dalla Russia. Il Partito Democratico, invece, nonostante il suo immobilismo programmatico e la pochezza del suo corpus verticistico, recupera posizioni nelle amministrazioni comunali più importanti. La UDC, forte della archetipica vocazione alla gestione del potere dei suoi uomini più arrembanti, è la formazione politica che, pur senza convincere, raccoglie i migliori frutti dalla sua scelta di aver fatto da puntello alla vittoria di Caldoro nel 2010. Il combinato disposto di questi due fattori (apertura al PD e rafforzamento della UDC), unitamente ad una maggiore attitudine di Caldoro a sfruttare la sua inattaccabile posizione di Presidente della Giunta Regionale, crea la condizione per un diverso sviluppo della vicenda legata al possibile cambio al vertice dell’Assessorato ai Trasporti. Non è fantascienza, pertanto, immaginare che quella scottante (ma desiderata) poltrona possa finire nelle mani di un uomo di area UDC. Certo, questa soluzione scatenerebbe la reazione furiosa delle truppe pidielline che, però, già sfibrate dalle sanguinose lotte intestine e colpite duramente sul fronte del consenso elettorale, potrebbero far buon viso a cattivo gioco ed abbozzare una protesta vibrante nei toni ma debole nella sostanza. Insomma, come si dice dalle nostre parti, il PDL sarebbe costretto a “piegarsela a libretto e portasela a casa”. Nessuno, tra gli organi di Mr. B, è in grado oggi di fare guerra aperta a Caldoro. Magari si tenteranno sordidi sgambetti ma nulla più, credetemi. Ma cosa produrrà questo probabile cambio della guardia alla guida dell’Assessorato ai Trasporti? È difficile prevederlo, sinceramente. Ovviamente, il primo effetto sarà un maggiore ecumenismo nei confronti dell’opposizione non belligerante. Tale è la natura profonda degli uomini targati UDC. Per essere un perfetto casiniano(mi stava scappando casinaro), occorre avere un DNA corredato da geni consociativi ipersviluppati. Così tanto sviluppati, da portarli a praticare la lottizzazione spinta ai limiti della pedissequa applicazione del mai abbandonato ManualeCencelli . Certo, la situazione del TPL è drammatica ed impone scelte dure e maggiormente condivise dalla più ampia platea politica possibile. Questo salutare principio, però, rischia di tramutarsi nell’ennesimo pastrocchio in cui tutti dichiarano di lavorare per il bene comune. Salvo scoprire, poi, che il bene a cui si lavorava era privato, anzi privatissimo. Ciro Pastore – Il Signore degli Agnelli   leggimi anche su http://golf-gentlemenonlyladiesforbidden.blogspot.com/ e http://lantipaticissimo.blogspot.com/

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