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ringraziamento

Creato il 23 aprile 2013 da Gaia

Vorrei ringraziare ufficialmente le 52 persone che mi hanno concesso la loro preferenza alle elezioni comunali. Grazie, veramente: mi aspettavo molto meno. Quasi sicuramente non basterà per entrare in consiglio, e in ogni caso dipenderà da chi vincerà il ballottaggio. Sono comunque contenta di com’è andata e spero che i voti dati a me e presi quindi anche dalla lista di Sinistra Ecologia Libertà possano contribuire a migliorare l’amministrazione di Udine. Io cercherò di far sì che questo accada.

Sono contenta di vedere che al terzo posto c’è Massimo Ceccon: ha lavorato per la lista con grande disponibilità, senza quasi fare campagna per sé, senza neanche mettersi mai in mostra od organizzare eventi personali, ma ha avuto un buon risultato come candidato in virtù, credo, della sua buona reputazione. Sono anche molto contenta che sia finita (il ballottaggio adesso è un problema di Honsell, non mio). Mi auguro ora che il mio corpo sia così gentile da ritirare le numerose somatizzazioni di stress che la campagna elettorale gli ha ispirato.

Comunque, è stata un’esperienza interessante. Ho riflettuto molto in queste ultime settimane sulle questioni apparentemente solo ‘tecniche’ che invece fanno una grande differenza in come veniamo governati. Innanzitutto: ho notato durante lo spoglio che poche persone danno le preferenze. Questo è un bene per chi conta le schede, perché le preferenze sono una vera scocciatura, ma un male per il resto. Le preferenze sono come l’8 per mille: chi non sceglie lo da comunque, ma in base alle scelte altrui. E spesso queste scelte non sono le migliori. Meglio fare la fatica di informarsi e decidere.

Inoltre, ho notato una cosa molto brutta: c’erano troppi candidati. Oltre dieci per ogni posto disponibile. Mi si potrà dire: che male c’è? Più partecipazione! Invece la mia interpretazione è come segue. Entrambi i principali candidati sindaco, e alcuni partiti, hanno fatto liste civiche che erano enormi ammucchiate poco omogenee, procurandosi per ogni candidato che si accaparravano anche i voti di familiari, amici, conoscenti, membri delle stesse associazioni e così via. Persino i candidati non convinti prendono voti lo stesso, in questo modo. Così modo sono andati dispersi nella frammentazione un’enormità di voti, perché i posti restano sempre gli stessi e la gente invece di concentrarsi su pochi candidati valutandoli sul programma ha votato spesso per amicizia o conoscenza. Questi voti però non sono stati semplicemente sprecati: sono andati a favorire le liste dei non eletti, e quindi i pochi effettivi vincitori. Se ogni lista fosse un insieme omogeneo unito da un ideale e da un programma condiviso, questo non sarebbe un problema, ma io ho visto che ci sono differenze interne spesso sostanziali, e io stessa mi preoccupavo perché, non avendo molte possibilità di vincere, rischiavo di portare voti mio malgrado a persone di cui non necessariamente condividevo le posizioni. La legge elettorale va cambiata anche per questo, riducendo il numero minimo di candidati richiesti, e gli aspiranti sindaci o i partiti dovrebbero evitare di usare le speranze altrui per procurare voti per sé e fare confusione. Infine, ogni elettore dovrebbe capire che il voto è una cosa preziosa, e usarlo di conseguenza.

Non preoccupatevi, non parlerò più di queste elezioni. Non vedevo l’ora che passassero per dedicarmi di nuovo alle altre cose. Rinnovo i miei ringraziamenti.


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