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R.I.P. De Profundis (RIP Trilogy #2) di Eilan Moon

Creato il 17 aprile 2015 da Anncleire @anncleire

R.I.P. De Profundis (RIP Trilogy #2) di Eilan Moon

Prima di ripartire doveva tentare di dormire almeno qualche ora, oppure sarebbe crollato durante il viaggio e non poteva permettersi un tale e grossolano errore, non con l’esperienza di guerriero che aveva. Questa era la differenza tra chi non aveva un’educazione alla guerra e chi aveva vissuto sempre in battaglia. Non c’era cosa peggiore del moto incontrollabile della disperazione per portare un combattente a perdere. La mente avrebbe dovuto essere lucida e pronta, il corpo riposato e forte per vincere. Per chi non aveva la mentalità del guerriero poteva sembrare assurdo anche solo vagliare l’idea del riposo in una simile situazione, ma con la lucidità dell’autocontrollo tipica di un Venator, l’unico modo per vincere era proprio quello.

“R.I.P. De Profundis” è il secondo volume della trilogia gotica paranormale di Eilan Moon “R.I.P. Trilogy” che mi ha conquistata in un pigro pomeriggio post laurea. Quando l’ho presa in mano per la prima volta, dopo averla lasciata sedimentare per diverso tempo, non avrei mai creduto che l’avrei apprezzata tanto. È una storia originale, dai risvolti cupi, un’ambientazione tenebrosa e un protagonista affascinante, pronto a conquistare il cuore… delle lettrici!

Il patto tra il primo Venator e le tre Veggenti, stipulato in gran segreto, è più saldo che mai, e i cimiteri maledetti devono essere sigillati per sempre. Il Venator Borislav Todorov non può permettersi di perdere questa battaglia o la guerra, contro chi manovra la razza umana dall’inizio dei tempi, sarà persa. Egli dovrà affrontare i propri demoni, quelli che gli azzannano l’anima con brutalità senza dargli pace. La soglia dell’Inferno rimarrà aperta per permettere al valoroso Bor di oltrepassarla, al di là di essa egli dovrà combattere il più arduo scontro della sua esistenza. In questo conflitto contro il tempo, il Venator coinvolgerà vecchi alleati, ma anche chi non conosce nulla dell’oscurità che avanza. Le Veggenti tenteranno di serbare ancora il segreto che le lega al Venator, ma i membri dell’Avatara sono ormai vicini alla verità: il tempo della Rivelazione è alle porte. Bor è pronto a rischiare tutto per raggiungere lo scopo finale, ma ora il suo unico obiettivo è la giovane Asia, la Custode del cimitero del Wawel. L’Inferno lo attende e lui non desidera altro che bruciare.

Il cliffhanger che conclude il primo volume è straziante e di certo non mi sarei mai immaginata i risvolti. O meglio, immaginavo che Bor vi avrebbe posto rimedio, ma non mi sarei mai immaginata a quale prezzo. Bisogna anche dire che per fortuna la Moon non soffre della classica “sindrome da secondo volume”, che affligge diversi scrittori che si cimentano con una trilogia. Certo se ci si riflette è un libro molto statico, poca azione sanguinosa, molta battaglia di cuore e fegato, un volume di passaggio che prepara all’epilogo del terzo. Ma non mancano certo i colpi di scena e l’avvento di nuovi personaggi, che rivoluzionano le carte in tavola e conferiscono nuovo spessore alla storia. La Moon non lesina né in attrazione, né in ingarbugliati incantesimi o azioni.

La storia, come nel primo volume, è raccontata in terza persona e questo permette alla scrittrice di scivolare, senza inciampi da un punto di vista ad un altro. La narrazione risulta molto fluida e avvincente, mai noiosa e sicuramente molto  veloce. Da un lato abbiamo Bor, l’inossidabile Venator, il guerriero inflessibile e implacabile, che allo stesso tempo dimostra di non essere un ammasso di muscoli insensibile, ma anzi, è pieno di demoni personali che lo tormentano. Un tuffo costante nel suo passato  ci dimostra sia la sua solitudine, sia la sua voglia di emergere, sia il suo animo più sensibile e delicato. Un’atmosfera quasi intima, dove le sensazioni vengono amplificate e dover Bor è solo. Una solitudine sconfinata, che si alimenta di tutte le sofferenze che ha subito, i suoi sensi di colpa, un’oscura e impenetrabile ossessione. Dall’altro lato invece abbiamo Ewa, la migliore amica di Asia, che assume un ruolo di primaria importanza nella storia, non più una comparsa, ma una presenza importante per l’evoluzione della trama. Ho adorato Ewa, un ottimo esempio per l’iniziativa “Le Principesse Si Salvano Da Sole”, una ragazza determinata, coraggiosa, intraprendente, capace di mettere tutti al suo posto con una parola, ma allo stesso tempo emotiva e empatica. L’amica che vorresti accanto in ogni situazione, quella capace di salvarti anche quando tu non lo credi possibile. Ewa è un personaggio molto positivo e l’ho di gran lunga preferita ad Asia, che anche se appare poco in questo secondo volume, mi ha irritato con il suo comportamento a dir poco infantile. Ewa invece è come una boccata d’aria fresca, che mi ha regalato non poche risate. Dal linguaggio colorito come il mio, con la battuta sempre pronta, è la persona giusta per smorzare la tensione e riportare una nota più leggera alla storia.

Per questo è molto importante anche la new entry della situazione Jacob, un personaggio molto interessante, dai mille volti, accompagnato da “Assassino della Notte” un maestoso gufo reale, che mi ha fatto cadere ai suoi piedi fin dal primo momento. Caratterialmente agli antipodi di Bor, ma allo stesso tempo incredibilmente vicino a lui per emozioni e comportamenti. La sofferenza, una famiglia che non esiste, per motivi diversi, lo portano a gettarsi a capofitto nelle situazioni. Fedele e irruente è il classico affascinante playboy che non rinuncia al fascino sfacciato e alle battute sarcastiche. Ma sono certa che Jacob ha molto di più da regalare.

L’ambientazione resta quella polacca, con qualche incursione in quel di Roma e devo dire che l’atmosfera insolita, con la nevosa Vistola che si dipana in quel di Cracovia, e le atmosfere quasi lugubri del monastero in cui risiedono le Veggenti, aumenta l’ansia e l’attesa. Un’atmosfera quasi sospesa, che prepara per gli ultimi precipitosi passi verso la battaglia finale.

Il particolare da non dimenticare? Delle anforette…

Le lugubre ambientazioni gotiche lasciano il passo a sentimenti vivi e palpabili. Un ritmo narrativo serrato si unisce alla staticità turbolenta di un secondo volume di passaggio che aspetta solo l’ultimo tassello per regalare tutte le risposte che cerchiamo. Bor, il valoroso Venator, si prepara a trasportare i lettori verso la fine della trilogia, uscendone, speriamo, vittorioso.

Buona lettura guys!

R.I.P. De Profundis (RIP Trilogy #2) di Eilan Moon

La Serie “R.I.P. Trilogy”:

 


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