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Riscoprire un classico: La storia infinita.

Creato il 24 aprile 2015 da Rivista Fralerighe @RivFralerighe

Riscoprire un classico: La storia infinita.
La Storia Infinita è uno di quei libri difficili da incominciare. Difficili anche solo da prendere in mano. E la causa principale è quel film di successo che si è insinuato in così tante menti. È un film potente, che ti sconvolge l'immaginazione. È una di quelle cose che ti rimangono pure millenni dopo; anche se non ti ricordarti nemmeno cos'hai mangiato a pranzo, anche se non sei sicuro di aver fatto quel lavoro che ti eri perfino appuntato in un post-it, quel film te lo ricordi di sicuro! Magari non conosci le battute a memoria, però certe scene è impossibile cancellarle dai nostri sogni, o dai nostri incubi.
Poco importa, poi, che fin da subito si sappia che "il libro è meglio" (è quasi sempre così). È che hai paura di rovinarti qualcosa, di perdere un pezzo di quella che è stata la tua giovinezza, la tua vita più fantastica.
Io, per esempio, c'ho messo circa vent'anni per decidermi a leggere la versione originale del mito. Un'enormità! E mi pento di non aver affrontato prima questo romanzo, perché si tratta di un capolavoro indiscutibile.

Riscoprire un classico: La storia infinita.

Michael Ende, tedesco, pubblicò La Storia infinita del 1979 (in Italia arrivò nell'81, grazie a Longanesi) in una versione molto particolare che faceva già intuire quanto quello non fosse un semplice romanzo, e che prevedeva una copertina in seta e il testo diviso in due colori: rosso per la storia riguardante il mondo umano e verde per le avventure in Fantàsia. La presenza dei due colori è dovuta al fatto che quello che abbiamo sotto gli occhi è in verità un metatesto, ovvero c'è una storia che parla di un'altra storia dentro un'altra storia.
Ende gioca con la fantasia non solo nella trama, quindi, ma anche nell'esperienza di lettura. Si arriva così ad avere ben tre libri che hanno per titolo La storia infinita: quello che noi lettori teniamo tra le mani, quello che Bastiano ruba e legge di nascosto nella soffitta della scuola, e quello scritto dal Vecchio nella Montagna Vagante che, in pratica, è la storia che sta leggendo Bastiano e che al tempo stesso rappresenta la vita di Fantàsia stessa.
Alla fin fine, tutto è collegato, in pratica: chi legge, chi scrive, le storie e la realtà.

" Questa cosa con i due colori e questi continui incroci sono una sorta di regola che viene proposta al lettore. Viene invitato a giocare. Negli ultimi anni abbiamo dimenticato che arte e letteratura sono, tra l'altro, anche gioco. Gioco nel senso più alto del termine. [...] Ma è proprio per questo, perché nella letteratura per ragazzi è possibile giocare, che ho iniziato a cimentarmi nel genere. Ora ho varcato il limite. Questo carattere giocoso voglio mantenerlo a tutti i costi. " - Michael Ende

Riscoprire un classico: La storia infinita.

La storia infinita è, come si capisce, una storia sulla fantasia. Non però sulla fantasia legata esclusivamente all'arte, ma sulla fantasia in senso generale, sulla creatività, sull'avere idee e il riuscire a capirle, ad applicarle. È un libro, questo, che vuole spronare il lettore a evolvere. Bastiano, in fondo, fa proprio questo: si evolve grazie all'inventiva, alla sua spiccata fantasia.
Solo che anche la fantasia ha le sue conseguenze, e infatti il protagonista fatica, almeno all'inizio, a lasciarsi andare al suo potere.

Riscoprire un classico: La storia infinita.

Ne La storia infinita ogni "invenzione" ha le sue conseguenze. In Fantàsia tutto quello che Bastiano desidera si crea, ma poi la realizzazione, la concretizzazione del pensiero non risulta necessariamente positiva. Come a volerci dire che la fantasia deve comunque seguire delle regole, lasciata allo stato brado potrebbe essere devastante.
Allo stesso tempo mi sembra giusto sottolineare come la fantasia e le idee possano pure essere qualcosa di negativo; non mi sembra infatti un caso che se una creatura di Fantàsia finisce nel mondo umano, questa diventi una menzogna.
E poi ci sono i ricordi. Bastiano li perde mano a mano che desidera, perché la nostra essenza, la nostra storia, è fortemente legata a quello che vogliamo. A quello che siamo stati e siamo.
Michael Ende ha saputo scrivere un libro di grande impatto e capace di trascinare qualsiasi lettore, senza però scordarsi di costruire una struttura piuttosto complessa e che, sebbene noi magari non ce ne accorgiamo, ha fondamenta molto intricate.

" Il libro sarebbe dovuto uscire già un anno prima. L'editore aveva organizzato le stampe, la carta era già pronta e mi chiamava continuamente per chiedermi; "Quando me lo consegnerai finalmente?", e io dovevo sempre rispondere: "Non posso darti niente, Bastiano non torna più indietro. Cosa devo fare? Devo aspettare il momento giusto, quando emergerà dal personaggio stesso la necessità di ritornare", e per questo diventò quest'odissea. " - Michael Ende

È un inno, il suo, a ricordarci di sognare e di creare e di pensare. Perché forse ce ne siamo dimenticati. Del resto, perfino gli abitanti di Fantàsia si sono dimenticati il nome della loro Infanta Imperatrice, tanto che bisogna inventarne uno nuovo.
Ci siamo forse dimenticati cosa siamo in grado di fare se impariamo a conoscerci e ad affrontare le conseguenze dei nostri desideri?

Riscoprire un classico: La storia infinita.

È facile quindi capire come mai il famoso film di cui parlavo all'inizio non sia piaciuto affatto ad Ende, tanto che questi tentò, invano, di togliere il suo nome dai credits della pellicola.
Il film della Storia infinita è bellissimo e funziona bene, non c'è dubbio, lo dimostrano i ricordi di tutte le persone che, come me, volano sulle ali di quel bianco drago della fortuna ogni volta che chiudono gli occhi! Solo che la vera Storia Infinita non è così. Non è così... buona. Bastiano non è il bel bambino che vediamo in tv, il drago non è un barboncino troppo cresciuto e svariati episodi sono diversi o tagliati. Ma il punto è proprio l'idea di fondo. La fantasia non è solo bellezza e stupore, può essere anche terrore. Ma soprattutto, la fantasia è scoprire se stessi e le proprie capacità.

Leggete quindi il romanzo originale. Scoprirete una Fantàsia diversa e più affascinante.


Andrea Storti

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