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Riscriviamo Verona al Congresso PD

Creato il 30 ottobre 2013 da Leone_antonino @AntoniLeone
Riscriviamo Verona al Congresso PDIl gruppo di Riscriviamo Verona ha sparigliato le componenti nazionali del PD, legate attraverso una linea verticale alle realtà locali, e liberato Verona per la prima volta dagli schemi anacronistici e verticistici che non lasciano spazio al libero pensare ed a una lettura della realtà veronese offuscata dalla fedeltà ad un leader nazionale. Questo è il primo risultato positivo di questo raggruppamento: Verona non è una colonia. Un gruppo di persone, legate da comuni valori e dal desiderio di risollevare le sorti del PD veronese, ha condizionato le varie componenti locali con la propria proposta di cambiamento. Fanno parte di questo gruppo persone che in passato hanno lavorato insieme su alcune problematiche, hanno dimostrato un alto livello di appartenenza al PD ed hanno espresso valutazioni e proposte che se fossero state tenute in considerazione dal vecchio gruppo dirigente il partito si sarebbe presentato in condizioni migliori. Infatti, queste persone, posizionate in modo diverso a livello nazionale, hanno scelto da subito di dar vita a questo raggruppamento prima che le componenti locali si esprimessero. Diego Zardini ed Alessia Rotta sono stati tra i primi a sostenere l’iniziativa ritenendola importante per il bene di Verona e del PD locale. Il gruppo storico di Civati ha scelto dalla prima ora Riscriviamo Verona. Anche le molte persone vicine alle idee di Matteo Renzi sono confluite nel gruppo. I deputati Gianni Del Moro e Vincenzo D’Arienzo, il consigliere regionale Franco Bonfante, il sindaco di San Giovanni Lupatoto Federico Vantini ed il consigliere della Provincia di Verona hanno aderito a Riscriviamo Verona. Qualcuno, in particolare Roberto Fasoli, ha scelto di non aderire al progetto di Riscriviamo Verona, ritenendo che si dovessero riprodurre anche a Verona le divisioni nazionali. Scelta questa legittima ma dall’incerto esito politico perché quando si dissente e si hanno delle idee alternative, occorre rappresentarle nel partito con le modalità stabilite dal regolamento congressuale.
La scelta di Roberto Fasoli è una scelta parziale in quanto partecipa attivamente alla scelta del segretario cittadino.
Pippo Civati ha rilasciato la seguente dichiarazione sui pacchetti di tessere nel PD: “Ho consigliato ai miei di non fare così e se qualcuno che sostiene la mia mozione si comporta in questo modo, io lo prendo a calci nel sedere”. Farebbe bene Civati ad includere quanto prima nei suoi appuntamenti Verona per affrontare tale questione nel modo che ha dichiarato.
Il Congresso del PD si svolge in momento non certamente favorevole per la crisi economica e sociale e per tutti gli avvenimenti succedutosi dalle ultime elezioni politiche in poi. I democratici sono sfiduciati perché non hanno gradito alcune scelte del PD e sono propensi a contestare ed a esprimere sfiducia. Questi iscritti al PD sono facilmente inclini a votare non per una proposta di cambiamento del partito locale ma per chi cavalca strumentalmente la contestazione sterile e non ha nulla da offrire se non le parole in contrasto con il concreto operare fatto di democrazia interna, di trasparenza, di franchezza, di valori e soprattutto di cultura politica, nata dallo studio, dall’approfondimento e dall’esperienza di vita.
Alessio Albertini e Orietta Salemi non sono identificabili con la gestione passata del PD veronese e non possono essere oggetto di fuorvianti dichiarazioni finalizzate ad ottenere consensi facili e strumentali. Questi due candidati mettono a disposizione del partito la loro persona ed il patrimonio di valori e conoscenza che rappresentano per realizzare un salto di qualità nella gestione del PD e soprattutto nell’attenzione verso i problemi concreti della città, la quale ha bisogno di nutrirsi di speranza e di voglia di cambiamento. Per conseguire tali obiettivi occorrono persone credibili e stimate per il loro impegno politico, per la loro professione e per le loro testimonianze concrete che fanno parte di una visione ancorata alla solidarietà, alla trasparenza, alle competenze ed all’onestà.
In questo congresso non bisogna lasciare spazio alle scalate di potere, alle furbizie, alle scelte di comodo ed alle reazioni vendicative che possono dare una soddisfazione individuale al momento ma che non risolvono i problemi in prospettiva. Quindi, è necessario porre attenzione alle scelte da effettuare in sede congressuale perché è in gioco il nostro futuro e quello della città che ha bisogno per la sua bellezza di essere gestita con amore e lungimiranza.
Sono convinto che le scelte di comodo o dettate da ambizioni esagerate non potranno uscire vittoriose perché alla fine la trasparenza e la verità prevalgono. Pertanto, poniamo impegno alle scelte congressuali e liberiamoci dei fardelli individuali per effettuare una scelta comunitaria e responsabile.
Alessio Albertini e Orietta Salemi rappresentano l’unica opportunità per rompere con il passato, per realizzare la discontinuità necessaria per cambiare e costruire un futuro di speranza e partecipazione.
I risultati del congresso cittadino del PD registrano 14 seggi a favore di Orietta Salemi e 10 per Federico Benini. Rimangono 3 circoli per concludere il congresso cittadino dove sicuramente Orietta Salemi riporterà i maggiori consensi.

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