Si tratta di una fascia costiera desertica dove avvengono spontanei processi naturali di variazione morfologica del territorio: movimento delle dune di sabbia, erosione dovuta al vento e percolazione delle acque piovane.
Le piogge avvengono quasi esclusivamente d'inverno (tra ottobre e febbraio).
Si possono osservare anche 70 specie di uccelli, una trentina di rettili (tra cui tartarughe che si riproducono sulle spieggie) e alcuni mammiferi quali il Fennec, la volpe rossa e la Gazzella dorcade (una specie ritenuta vulnerabile).
Secondo le classificazioni delle Riserve della Biosfera, El-Omayed è suddivisa in una piccola zona centrale (core) di riserva integrale e di ricerca (solo 500 ettari), una buffer area (5000 ettari) dove vi sono anche insediamenti umani e attività economcihe sostenibili e una zona di transizione (70000 ettari) dove si sviluppano attività economiche e residenziali. Al suo interno ci sono 4 villaggi con circa 4000-5000 abitati (Beduini diventati semi-nomadi), dediti ad un'agricoltura a bassa soglia, quasi tutti vivono nell'area di transizione.
Nonostante alcuni problemi - realtivi all'acqua che manca e ad alcuni insediamenti turistici nelle vicinanze - l'area resta un ottimo esempio di conservazione di un ecosistema fragile e delicato.
L'area fu inserita dall'UNESCO tra le Riserva della Biosfera nel 1981 e nel 1998 la sua area è stata estesa a quella attuale.
Ecco un report sullo stato ambientale della RiservaVai alla pagina di Sancara sulle Riserve della Biosfera in Africa