Magazine Società

Risiko economico finanziario: i musi gialli dall'uomo nero

Creato il 13 agosto 2011 da Elvio Ciccardini @articolando
Considerando l'arroganza della cultura occidentale il titolo è più che appropriato. Peccato che tale arroganza è visione limitata e incapacità di stare al mondo.
Il riferimento è al modo con cui il continente africano è stato trattato fino ai tempi moderni dai paesi occidentali. Gli Stati Uniti hanno sempre diviso tra Stati africani buoni e Stati cattivi. Hanno operato attraverso le loro multinazionali. Hanno pontificato sul mancato rispetto dei diritti umani dei governi. Hanno creato un sistema di forza e di potere economico che, nei fatti, ha depredato l'Africa, più che contribuire al suo sviluppo.
I paesi europei non sono stati da meno. Dalle colonie si è passati alle ex colonie. Ciò che ha sempre interessato l'Europa è stato l'accesso alle risorse. Ultimo caso di cronaca recente, la relazione diplomatica Berlusconi-Gheddafi. Dove il primo bacia le mani e consegna donne all'ospite in tenda. Salvo poi bombardarlo in una azione di conflitto internazionale, in barba ad ogni logica coerenza. Poichè Gheddafi non è peggiorato nel mentre, ma è rimasto il tiranno sanguinario di sempre.
In questo marasma politico economico e sociale internazionale, ben venga l'intervento cinese che, grazie alla propria politica sta sbaragliando tutti.
Il Governo di Pechino, infatti, intrattiene rapporti bilaterali con 50 Stati africani. In totale sono 54. Partecipa a una tavola rotonda sui problemi del continente nero e s'interessa principalmente di investimenti, possibilità di acquisto di terreni agricoli e su tutti i possibili dettagli per aprire reti di affari.
Nel 2000 è nato il progetto FOCAC (Forum for China-Africa Cooperation). Questa politica ha un obiettivo ben definito: quello di garantire al popolo cinese cibo, energia e materie prime. A ciò si deve aggiungere la possibilità di creare le condizioni affinchè il continente africano possa entrare nel tavolo della politica mondiale internazionale.
Gli strumenti di questa politica sono pubblici e privati, come la remissione dei debiti ai paesi più poveri, linee di credito a lungo termine, colossali investimenti in infrastrutture, assistenza tecnica, sanitaria e scolastica, investimenti nel settore petrolifero, minerario agricolo, bancario e industriale. Contemporaneamente la Cina esporta merci, capitali, tecnologia e mano d'opera.
Al di là di ciò che potrà accadere nello scenario internazionale, una cosa è certa. Se i "musi gialli" stringono amicizia "con l'uomo nero", la presunta supremazia culturale dell'uomo bianco, compresa quella economica, verrà meno.
L'Occidente non potrà nemmeno sbandierare il vessillo logoro e liso del mancato rispetto dei diritti umani, poichè sarebbe il primo ad aver attuato una strategia fallimentare in tal senso. Tanto da non poter dare lezioni a nessuno, cinesi compresi.
E' per questo che certi servizi, che parlano con toni preoccupati della questione, fanno sorridere... peggio di "noi", i cinesi non potranno fare...

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :