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Risolvere i conflitti senza perdenti: il metodo Gordon

Da Psychomer
by Azzurra Spreafico on giugno 15, 2011

A quanti di noi sarà capitato di essere di fronte a un conflitto altrui e di non sapere bene come intervenire?

Quando un contrasto, una diatribia che resta sull’oggetto in questione, si trasforma in un conflitto, spostandosi sulla relazione, diventa davvero difficile riprende le redini della situazione.

Inoltre spesso ci si “porta dietro” un vissuto, ovvero un’esperienza passata fortemente emotiva, di conflitti in cui abbiamo perso e l’altro ha vinto. Converrete sicuramente con me che perdere è un’esperienza dolorosa e che, per esistere, comporta che ci sia un vincitore.

Gordon è molto famoso per i suoi studi innovativi circa la comunicazione efficace, ma una delle cose che mi colpisce di più delle sue teorie è il percorso che egli propone per risolvere i conflitti senza perdenti.

FASE 1: Identificare e definire il conflitto. In questa fase sono fondamentali la serenità e l’accoglienza in modo che l’altro possa esprimere sinceramente il suo problema.

La tecnica di Gordon del MESSAGG-IO deve permanere per tutta la duranta del confronto: applicarla significa iniziare sempre le frase riferendomi a me stessso, quindi iniziando con IO (e non -tu-). Esempio: da non fare “Tu mi fai arrabbiare!” da fare “IO sono arrabbiata per quello che hai fatto”.

L’autenticità, ovvero essere sinceri con sè stessi e con gli altri, è indispensabile per l’identificazione del vero problema. Identificato il vero problema, parte decisamente difficile, siamo già “a metà dell’opera”.

FASE 2: Lasciare emergere ogni soluzione possibile tramite la tecnica del brainstorming. Occorre sottolineare, specialmente agli interlocutori meno esperti nella mediazione, che non c’è una soluzione giusta e una sbagliata: semplicemente si cerca di usare la creatività per far emergere tutte le soluzioni che ci “balzano” per la mente.

FASE 3: Valutare vantaggi e svantaggi di ogni soluzione proposta, nonchè la sua fattibilità. Si tratta della classica attività di problem solving. Si può anche fare per iscritto, scrivendo per ogni situazione proposta vantaggi e svantaggi.

FASE 4: Scegliere insieme la soluzione migliore, ovvero quella che soddisfa entrambi.

FASE 5: Programmare e pianificare l’attuazione concreta della soluzione

FASE 6: Dopo l’attuazione della soluzione, verificare i risultati, in particolare se ha soddisfatto entambi

E’ un metodo difficile ma che non “schiaccia” con l’autorità l’altro. E’ una tecnica che permette la vincita di entrambi ed è  molto adatta per la relazione genitore/figlio, specialmente durante l’adolescenza.

 (vedi anche, Il decalogo del litigio perfetto)


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