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§ Risorse umane §

Creato il 23 settembre 2011 da Faith

Oh se la prossima volta ci penso eccome a farmi 140 chilometri su e giù in una botta sola. Non solo per il risultato in sè, ma per il dolore che insistentemente non va via alla gamba.
La gamba, già.
Mi hanno spiegato che i dolori e le tensioni alle gambe appartegono a chi da piccolo non è stato sostenuto abbastanza per imparare a camminare.

Ho scoperto con simpatia che giovedì dovrò parlare a una conferenza.
Gli ascoltatori che dovrò incuriosire saranno tossicodipendenti e relative famiglie.

Potrei auallerarli con i soliti discorsi sulle droghe, che fanno male, che rovinano la vita, che portano solo dolore.

Naturalmente farò tutto meno che questo. Metterò il cappello matto e sto scrivendo un discorso dai toni sorprendenti, talvolta tragicomici, sul fatto che siamo tutti dipendenti.
Quando avrò finito di parlare, i tossici mi adoreranno, le famiglie vorranno picchiarmi.

Ma io mi diverto solo se la posta si alza. So giocare solo se c'è da perdere.

Mi aveva molto agitato il pensiero di andare o non andare a vedere i fuochi , ossia di utilizzare questa patetica scusa per mettere alla prova l'interesse della gioviale fanciulla.

La gioviale aveva ben provveduto a lanciare di già segnali di angoscia, e solo a questo punto la partita ha cominciato a farsi interessante per me. Il viaggetto alle 3 di notte, roba da matti, per sentire quello che avevo già astutamente intuito con il fiuto della mia razionalità.
 
E per quanto siano stati tristi i risultati, sono molto più tranquilla ora di quando la partita rischiava di essere vinta.

Semmai l'avessi vinta, infatti, mi si sarebbe spalancato avanti l'ignoto.
L'ingestibile.
Abbastanza sana, così simile a me, senza troppe depressioni per il cranio, vicina da riuscirsi a vedere almeno una volta a settimana, mettiamola così.
Una novità.

Invece, ora che so che la partita è perduta è tutto molto più tranquillizzante.

Non si deve preoccupare lei, figurarsi se mi preoccupo io!

C'è una calma rassicurante nelle solite vecchie canzoni tristi, nel non dover fondamentalmente modificare in alcun modo la routine, nel controllo della solitudine, nella conferma dei propri schemi mentali e delle propri aspettative, che saranno pure tristi, ma è quello che ti aspetti.

Disciplina. Quello che so è che ora mi serve solo la disciplina. E io so essere molto disciplinata. L'ho imparata, la disciplina, per tenere insieme i pezzi della realtà, figurati se non so disciplinarmi per questo.

Sono due anni che mi tengo in allenamento, guardando da lontano, che non ti azzardi minimamente a desiderare.
Sono due anni che guardo da lontano, interrogandomi sul fatto che fossi l'unica veramente preoccupata che il tempo che passa vuol dire cellule che muoiono, occasioni perse.
L'angoscia di morte ce l'ho sempre avuta, ora ce l'ho anche in casa, figurarsi.

Credo che il mio lavoro ideale sarebbe stato il guardiano del faro.


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