Adoro i risotti, forse più della pasta asciutta, o forse no, di sicuro mi danno l'impressione di essere più leggeri e si possono preparare in mille modi differenti.
Basta avere ottimi risi da cuocere, un po' di brodo pronto, in sua mancanza acqua calda e sale come non perde occasione di ribadire Davide Oldani, anzi, lui non usa nemmeno la cipolla nel soffritto che fa a secco in pentola, senza l'ausilio di grassi. Ma lui è un tale purista che può permettersi tutto.
Quando lo cucino con le verdure faccio sempre un piccolo soffritto di cipolla o scalogno, facendoli cuocere bene senza che brucino, in modo che non rimangano poi troppo cipollosi e che si avverta il sapore della verdura di volta in volta accompagnata.
Ieri avevamo ospiti amici che arrivavano da lontano, nientemeno che da Taranto e da Favara se teniamo conto delle origini sicule del nostro MaxCa, che però da anni abita e insegna a Milano.
Dopo un abbondante pranzo ci siamo ritrovati con Marina e Nicola anche per una cena semplice, ho servito solo questo risotto e un dolce, col pretesto di chiacchierare ancora un po'.
Ho arricchito il sapore delle dolci zucchine a buccia chiara con un pizzico di zafferano e alla fine ho mantecato col Bleu de Bresse, un formaggio di vacca da latte pastorizzato, a crosta fiorita, prodotto nella regione Rhône-Alpes, che viene erborinato introducendo pennicillum roqueforti, come si fa per i nostri zola, ma è più dolce e cremoso, meno pungente. I francesi se lo inventarono nel 1951 per contrastare le vendite di formaggi italiani, pensate un po'. Comunque è un formaggio versatile, ha forma piccola, cilindrica, di 10 cm di diametro, alto 5, materia grassa al 45%.
Buona festa del 1°maggio a tutti!
-ricetta-
350 g riso Vialone Nano
2 zucchine
1 cipollotto
brodo di pollo
50 g Bleu, 30 g burro
zafferano
olio evo, vino bianco
Affetto le zucchine e trito il cipollotto.
Scaldo il brodo.
Nella pentola da risotti scaldo l'olio e faccio sudare il cipollotto, poi metto le zucchine, le faccio intridere di condimento, le spolvero con un pochino di sale e continuo a scottarle per 5'.
Alzo la fiamma, verso il riso, lo faccio tostare bene poi lo sfumo con un goccio di vino bianco, quindi quando è evaporato inizio a bagnare con mestoli di brodo.
A metà cottura aggiungo lo zafferano, e quando il riso è al dente spengo, metto il formaggio e il burro, mescolo bene, copro e lascio mantecare.
Abbiamo osato l'abbinamento con un Riesling alsaziano, il Grand Cru Kessler del 2003 di Château d'Orschwihr, le sue note di idrocarburi, tipiche del vitigno e la contemporanea morbidezza data dai quasi nove anni di invecchiamento si sono perfettamente accordate con l'aromaticità dello zafferano.
Ricordo lo scorso agosto la visita in azienda, abbiamo letteralmente tirato giù dal letto Hubert, che certamente non si aspettava la nostra incursione la mattina poco prima delle 10... avevamo avuto modo di conoscerlo ad una presentazione di vini d'Alsazia a Milano e ci eravamo ripromessi di passare alla prima occasione da lui per vedere la sua cantina e acquistare alcuni suoi vini.
Come spesso accade l'ospitalità dei produttori che visitiamo è eccellente, e lui si è subito 'risvegliato' facendoci degustare molti dei suoi vini, per la maggior parte Grand Cru della regione e raccontandoci la storia del suo castello, in parte bruciato nel corso dei secoli.