Giusto qualche giorno fa pensavo tra me e me quanto una grande città possa farci sentire soli, riflessione partorita da un eccesso di acido lattico tra muscoli e anima, effetti della corsa, passatempo nel quale mi rifugio per ritrovare quella serenità di spirito che serve per affrontare la vita e che invece alle volte pare sortire effetti opposti.
Ad ogni modo ‘sto pensiero me lo sono portato dietro letteralmente per km e poi fin sotto la doccia. L’ho distanziato con un bel numero d’ore di sonno e sul fondo della tazzina del caffè della mattina già non c’era più. Messa in spalla l’attrezzatura per una nuova giornata in trincea sono sceso senza nemmeno lontanamente immaginare cosa il destino m’avrebbe riservato di li a poco.
Dopo una vita, infatti, ho incrociato di nuovo la mia strada con quella di una persona che non avevo dimenticato ma che non vedevo da secoli. È stato l’incontro più sbalorditivo di cui io abbia memoria, un ritorno al passato anzi no al futuro vista l’incredibile storia che ho avuto modo di apprendere. Scoprire di essere stato, inconsapevole, protagonista di un meraviglioso amore mi ha lasciato senza parole. Dopo aver fatto del male, aver provato (invano?) a riscattarmi e aver ripreso il timone di una nave alla deriva, d’una vita piatta come il mare calmo della sera, sentirsi raccontare di un colpo di fulmine, di un amore nato tra vetro e cemento, la dove non è consentita alcuna imprevedibilità, del cerchio di un anello che cementa l’inizio di una nuova vita, di un nuovo “noi” è come trovarsi ai piedi di una cascata e cercare di opporsi alla forza dirompente di tutta l’acqua che vien giù, soprattutto appreso il chi e il come. E poi quelle parole cariche di speranza verso il futuro, il riflesso della gioia negli occhi di una ragazza ormai donna, sicura, soddisfatta, felice. Dio sempre al centro di un progetto di vita che minuto dopo minuto stento ancora a credere reale. È stata davvero una sorpresa inaspettata, una deflagrazione che ha squarciato la monotonia di una vita senza lode. Lasciatomi alle spalle quella gioia che ha dato colore e calore alla mia giornata riprendo le mie cose, e subito riaffiora quello che credevo essere diventato una sorta di dogma, la solitudine che è capace di infliggere una grande città. Ebbene per una volta è stato l’opposto e così da incontro casuale ad incontro casuale mi sento meno solo e il saper di aver ritrovato una vecchia amica mi consola ancor di più.
Magazine Diario personale
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