A volte la mia vita a Bucarest pare una versione personale di Ritorno al Futuro, un film vissuto da protagonista e senza spettatori.
Sarà quella vecchia Dacia familiare color rosso papavero perennemente parcheggiata all’angolo sotto casa, senza più copertoni, fanali e sedili all’interno, morsa dalla ruggine e dimenticata dai cani randagi. O sarà forse per quei venti e più gradi che si sono oramai impossessati della città nel Novembre ormai più caldo della mia vita. O forse sarà perchè ci sono momenti in cui l’alta definizione tecnologica di Bucarest non mi fà affatto rimpiangere l’Italia.
Scegliete voi, io vado a cercare Martin…