Dal Molise alla Puglia.Sensazione strana ogni volta che lascio un posto.Mi guardo in giro,attorno e focalizzo il panorama,andando a scegliere l’immagine che mi restera’ nel tempo.
La mia sara’ quella di Agnone sulle colline,la mattina presto,come oggi.
Domenica,il suono di campane in lontananza e un elicottero li su una vetta a spegnere un incendio.
Il sole ancora basso e il silenzio di una fresca mattinata,tipica di un borgo,rimasto immutato e fermo nel tempo,dove la dimenzione umana e’ rimasta cosa sacra e i vecchi mestieri ancora sono arte da tramandare per le future generazioni.
Si parte,l’A14,direzione Taranto e con un po’ di ansia mi metto in marcia sotto una temperatura che oscillera’ tra i 23 e i 40 di Foggia.
Lascio dietro di me il Molise,passando per la valle del Trigno direzione Vasto.
Ho fatto anche una puntata in Abruzzo,a Sulmona la patria dei confetti.
Bella cittadina,sole che batteva forte e ottimo pranzo in un ristorante medievale con i camerieri in tenuta del passato.
In direzione sud l’autostrada e’ libera,scorrevole e in direzione opposta code verso Pescara e al casello di Bari,ma nulla di come poteva essere in tempi di non recessione…
Ecco il cartello Taranto e le prime avvisaglie dei veleni nell’aria.
Si passa e si vede l’Ilva e i suoi fumi,il rosso del minerale che ti saluta e la solita precaria cittadina,con il suo porto a Taranto vecchia e i turisti assenti.
Si ritorna qui,nella citta’ dove si discute di diritto al lavoro e alla salute pubblica.
Si ritorna in una citta’ dove l’aria e’ divisa tra meta’ pura e meta’ inquinata e dopo una settimana a mille metri la differenza si fa sentire…eccome.
Una estate,questa del 2012,dove il Molise e’ stata la terra della mia rigenerazione polmonare e della scoperta di paesini dove il tempo si e’ fermato.
Magazine Società
Ritorno alle origini,o meglio nell’inferno tarantino.
Creato il 26 agosto 2012 da Lucaralla @LAPOZZANGHERA
Dal Molise alla Puglia.Sensazione strana ogni volta che lascio un posto.Mi guardo in giro,attorno e focalizzo il panorama,andando a scegliere l’immagine che mi restera’ nel tempo.
La mia sara’ quella di Agnone sulle colline,la mattina presto,come oggi.
Domenica,il suono di campane in lontananza e un elicottero li su una vetta a spegnere un incendio.
Il sole ancora basso e il silenzio di una fresca mattinata,tipica di un borgo,rimasto immutato e fermo nel tempo,dove la dimenzione umana e’ rimasta cosa sacra e i vecchi mestieri ancora sono arte da tramandare per le future generazioni.
Si parte,l’A14,direzione Taranto e con un po’ di ansia mi metto in marcia sotto una temperatura che oscillera’ tra i 23 e i 40 di Foggia.
Lascio dietro di me il Molise,passando per la valle del Trigno direzione Vasto.
Ho fatto anche una puntata in Abruzzo,a Sulmona la patria dei confetti.
Bella cittadina,sole che batteva forte e ottimo pranzo in un ristorante medievale con i camerieri in tenuta del passato.
In direzione sud l’autostrada e’ libera,scorrevole e in direzione opposta code verso Pescara e al casello di Bari,ma nulla di come poteva essere in tempi di non recessione…
Ecco il cartello Taranto e le prime avvisaglie dei veleni nell’aria.
Si passa e si vede l’Ilva e i suoi fumi,il rosso del minerale che ti saluta e la solita precaria cittadina,con il suo porto a Taranto vecchia e i turisti assenti.
Si ritorna qui,nella citta’ dove si discute di diritto al lavoro e alla salute pubblica.
Si ritorna in una citta’ dove l’aria e’ divisa tra meta’ pura e meta’ inquinata e dopo una settimana a mille metri la differenza si fa sentire…eccome.
Una estate,questa del 2012,dove il Molise e’ stata la terra della mia rigenerazione polmonare e della scoperta di paesini dove il tempo si e’ fermato.
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