leggi la prima la seconda la terza la quarta e la quinta parte (questo racconto è figlio del ciclo maldoniano di Gaetano Veninata)
leggi la prima, la seconda, la terza, la quarta e la quinta parte della versione alternativa (di Moises Di Sante)
“Ancora drogato”, pensò Mario risvegliandosi dentro un gabbiotto di metallo. Davanti a lui una specie di pulsantiera. Tre bottoni, giallo – rosso – blu, “Tre scelte”, pensò ancora Mario. “Per cosa?”. Era quella la domanda a cui rispondere.
No. Non era quella. Una platea. Mario intravide una platea. Androidi, lo sapeva. Non poteva certo dire come e perchè, ma lo sapeva. Androidi classe Lud5H. Di quelli che “loro” usavano come spettatori negli spettacoli circensi, nelle lotte tra gatti selvatici…e nei giochi a premi. Maldonian. Gran Lotteria Maldonian.
L’ultimo ricordo (sogno?) era il porto. Prima lo strano pranzo-preghiera con il padre (padre?). Ora la competizione. Accanto a lui altri cinque gabbiotti. Bui, impossibile identificare gli altri “concorrenti”, forse vuoti, forse tutta una messinscena per incastrare lui. Infatti nessuna domanda, nessun presentatore. Solo gli androidi, e lui.
Invece no. “Chi ha scritto Voyage au bout de la nuit?”. Voce metallica, suonava lontana. Ma insistente: “Allora, Mariolino, chi ha scritto Voyage au bout de la nuit? Non puoi non saperlo, tuo padre lo saprebbe, avanti!”. Pulsante giallo, “quasi quasi premo il pulsante giallo”, pensò Mario, pur non sapendo quale risposta fosse abbinata ai tre colori che alternativamente lampeggiavano radioattivi sotto le sue dita magre.
Giallo. Silenzio. Non più platea, né voce metallica, né gabbiotto. Lotteria finita, ora pubblicità. “Gran pentolone Gatts, a misura di felino maldoniano: ne entrano ben cinque, e pasciuti, come questi!”. E via con il miao miao di sofferenza, fumofuoco, mega-arrostite gattoidi. Famiglie felici. Mario con uno strano sapore in bocca.
(continua)