Ieri ripensavo alle Marche e al Parco Nazionale dei Monti Sibilllini. Mi è tornata in mente la gita che abbiamo fatto l’anno scorso a Castelluccio di Norcia (la prima uscita con il mio cugi-nipote!), anche se in realtà Castelluccio non è una località propriamente marchigiana… si trova però sempre sui Monti Sibillini, giusto al di là della linea immaginaria che segna il confine tra Marche ed Umbria ed è la località che ha segnato la mia prima tappa sui Sibillini. Per questo nel zig-zag dei miei pensieri la associo alle Marche… non perché abbia particolari velleità nel voler ridisegnare la geografia d’Italia, anche perché al liceo (e purtroppo pure in seguito…) ho dato prova di essere veramente una capra in tale materia :-(
Ad ogni modo, per chiudere il cerchio delle mie peregrinazioni cerebrali manca la parte in cui vi spiego come si passi nella mia mente da Castelluccio alle Marche. Il passo per fortuna è breve: quando abbiamo organizzato le vacanze marchigiane della scorsa estate, abbiamo cercato in rete – e chiesto in giro – consigli e suggerimenti su come intervallare le rilassanti ore passate al mare trovando rifugio sulle vicine località dell’Appennino. Ne era venuto fuori proprio un bel pacchetto, che in un’assolata mattinata di agosto ci ha portato ad affacciarci ancora verso i Sibilini, questa volta da San Ginesio.



La suggestiva atmosfera di spiritualità che si respira ovunque attardandosi lungo il perimetro del chiostro e la solitaria compagnia degli archi che indirizzano lo sguardo verso il pozzo ottagonale al suo centro spingono naturalmente verso l’introspezione, alla ricerca – anche inconsapevole – di momenti di raccoglimento e contemplazione che fanno bene al cuore e all’anima.

Solo a scriverne a me è venuta voglia di ritornare in questa splendida oasi di serenità. Che ne dite, ho convinto anche voi che vale la pena farci un salto?



