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Ritrovarsi in un "Tempo bambino":il nuovo romanzo di Simona Baldelli
Creato il 17 maggio 2014 da Lucia Savoia"Dove si nasconde il tempo?"gli chieseera una domanda seria.Lo scorrere delle ore,per lui,era sempre stato un mistero .Da bambino se l'era chiesto spesso e, non trovando una risposta , si era immaginato un pozzo nero dove cadevano i giorni e le cose accadute perdendoli per sempre.Poi aveva scoperto che esistevano i ricordi.Poteva sceglierli e rivivere i più belli.A volte però gli tornavano in mente cose che non avrebbe mai voluto rivedere.Poteva ricordare un'intera giornata facendola durare pochi minuti appena,come se il pozzo si fosse trattenuto una parte della sua vita. O come se là dentro il tempo scorresse in maniera diversa"
Il tempo scorre inesorabilmente calcando le ore dei nostri giorni "come incalzano le onde verso la spiaggia petrosa,cosi gli istanti nostri si affrettano al loro fine(...)" Shakespeare sonetto LX.Impercettibile e inafferrabile,veloce come un treno in corsa o lento verso la fine, le nostre ore strisciano in un lungo corso, lasciando degli attimi passati una lieve immagine sbiadita.Tutto questo non si avverte nel libro di Simona Baldelli "Il tempo bambino".Dai personaggi del suo romanzo,infatti,lo scorrere del tempo viene percepito diversamente,essi non seguono in modo regolare il suo corso ma distanziandosene ne sopportano allo stesso tempo il peso. In una casa piena d'orologi, ricca di brusii e di lucenti paure,Mr Giovedì un orologiaio di nota bravura, passa le sue giornate ad aggiustare gli ingranaggi difettosi del suo corpo e degli orologi più complessi.Perseguitato dal fantasma di un madre, che mai lo ha desiderato, sempre pronta a schernirlo e metterlo in imbarazzo con le sue sue parole crudeli e le canzoni derisorie; cerca di riprendersi dai traumi infantili e di recuperare la sua altezza attraverso una serie di televisive pratiche aerobiche.Infatti,il nostro protagonista, scopre che il suo corpo si rimpicciolisce ,un evento che turba la sua fragile psiche e che darà il via ad un opera di miglioramento.Un uomo mai cresciuto a causa di un infanzia infelice, mai afferrata nella sua sprezzante bellezza: "sognava di lanciarsi nel gruppo e correre con loro mentre il cuore galoppava sbrigliato e il suo orologio interno si regolava su di un tempo diverso e più giusto";con gli impulsi repressi di un bambino voglioso di scoprire il mondo femminile( raccontato dalle parole di una voluttuosa canzone),dagli ingenui sentimenti e dalle infantili paure;alla ricerca di un ritmo regolare che non stonasse con il mondo esterno.Il non essere mai stato accettato,l'essere schernito,l'affetto mancato hanno provocato in lui la vergogna nei confronti di se stesso e dei suoi impulsi. L'arrivo di Regina una bambina di undici anni è per il protagonista l'inizio di un nuova vita.La bambina porta nel cuore di Mr Giovedì una felicità mai provata, un nuovo splendore si impadronisce della casa,della vita .Finalmente qualcuno con cui condividere le ore della giornata, con cui giocare,qualcuno da amare e coccolare .Nonostante abbia una giovane età,Regina sogna di essere più grande.Ha le unghie laccate,porta il rossetto, beve caffè,si muove in modo sinuoso .I due si chiuderanno in un tempo comune:"Un tempo bambino".Attraversato da un ritmo speciale ed unico: sorretto dal ticchettio degli orologi,dai giochi, dai sentimenti semplici ,da un intimità quasi,ma non del tutto innocente .Tutto ciò porterà allo schiudersi di segreti e meccanismi della vita dei due, in una compagnia che riscalda il cuore,il cuore di un bambino.La voglia di riscattare l'infanzia, di riprendere in mano "il tempo bambino":giovane, non maturo, si farà più percettibile in un finale che ingabbia il lettore e non lascia vie di fuga.L'indifferenza nei confronti del"ticchettio dei bambini" ,l'infanzia rubata,la crescita non scandita dal tempo che passa,la sessualità vista non come erotica passione tra uomo e donna,ma come impulso infantile: come lo sviluppo di un affetto mancato, di un infanzia da rivendicare; sono solo alcuni dei temi che Simona Baldelli affronta nel suo romanzo.Finalista al premio Italo Calvino con il suo libro "Evelina e le fate" ,con il suo ultimo romanzo la scrittrice rivela nuovamente il suo grande talento.Simona ci porta a conoscenza di due personaggi particolari,da guardare con un occhio di comprensione e di empatia psicologica.Lo scorrere veloce delle immagini crude, violente alla pari del linguaggio della scrittrice costituiscono lo scheletro di una storia capace di far tremare il lettore,prenderlo alla gola.Proprio grazie a questa violenza evocativa la trama si snoda abilmente tra ricordi, fantasmi e sogni.La creazione riuscita di un mondo parallelo dall'atmosfera fiabesca, che incanta il lettore ma lascia l'amaro in bocca.Un romanzo ricco di carica emotiva dai temi forti e complessi,capace di far riflettere il lettore.Articolo originale di Sentieri letterari. Non è consentito ripubblicare, anche solo in parte, questo articolo senza il consenso del suo autore. I contenuti sono distribuiti sotto licenza Creative Commons.
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