Sono ormai anni che si parla di eliminare i costi aggiuntivi applicati dagli operatori quando vengono usati i sui servizi al di fuori del paese ove è stato stipulato il contratto, applicando i così detto Roaming Zero.
Finalmente sembra essere arrivati ad una svolta, il Parlamento Europeo ha infatti recentemente votato per l’abolizione di questi costi con effetto da inizio 2016. Sempre che il provvedimento non venga modificato dal Consiglio Europeo che si dovrebbe pronunciare sulla questione ad Ottobre.
Oltre al Roaming Zero l’Unione Europea si sta impegnando anche per l’entrata in vigore della net neutrality, che prevede l’eliminazione della distinzione del tipo di traffico effettuato da smartphone e tablet, ponendo fine quindi anche ai sovraprezzi imposti dagli operatori per utilizzare servizi Voip e di tethering.
Finora gli operatori telefonici hanno sempre tentato di frenare questa evoluzione (non tutti, ad esempio HG3 permette già il roaming gratuito nei paesi in cui è presente) in modo da poter ottenere il massimo del profitto al di fuori dei confini nazionali, ma se il provvedimento diventasse definitivo non potrebbero far altro che adeguarsi.
Ecco perché gli operatori sono già sul piede di guerra, il gruppo ETNO (di cui Telecom Italia è membro) ha dichiarato che con la votazione che si è recentemente tenuta si sta andando nella direzione sbagliata, Luigi Gambardella, che si trova a capo del gruppo, ha inoltre esposto come secondo lui queste misure andrebbero a scontrarsi con l’obbiettivo originale della Connected Continent Regulation, ossia le crescita dell’industria digitale europea e la creazione di nuovi posti di lavoro.
Il parlamento europeo (che ricordiamo essere prossimo ad un rinnovamento, tra circa due mesi le votazioni) al momento sembra essere schierato a favore dei consumatori e delle sue associazioni ma resisterà alle pressioni delle lobbies delle telecomunicazioni fino all’entrata in vigore del Roaming Zero e della net neutrality?
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