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Roba che bolle in pentola

Creato il 21 novembre 2013 da Unarosaverde

Madrid, un’altra volta ancora, l’ultima quest’anno. Se ripenso all’inverno scorso, all’inizio di questo progetto e poi alle sue fasi culminanti tra gennaio e marzo, mi sembra trascorso moltissimo tempo e mi chiedo come sia stato possibile reggere il ritmo di trasferte continue, mantenere la concentrazione, tenere sotto controllo molteplici aspetti del problema. Eppure l’ho fatto e, ricapitasse, ce la farei ancora perchè quando sei in mezzo alla tempesta è entusiasmante cavalcarla. E’ la bonaccia che mi frega.

Qui ormai conosco il luogo: l’incognito ha assunto nomi e declinazioni. Le cose ancora da limare sono poche e poco importanti. Ce la fanno benissimo da solie domani notte tornerò a casa.

Lì invece mi aspetta un ribollir di vini, una materia in fermento e trasformazione. Ho nuovi progetti in corso e nuove idee per la testa. Potrebbe essere – quasi temo a scriverlo perchè sembra di sfidare la sorte ed offendere gli dei con pretese non alla portata di un mortale – la posta di un’altra pietra del piano B, una pietra bella grossa che serve a passare un guado. Magari il ponte verrà giù, magari reggerà e raggiungerò l’altra riva. Chi lo sa. Il viaggio è lungo, duro e divertente. L’importante, se la pietra cadrà, è non prenderla sulla testa.

Perdonate il post sibillino: meglio andarci piano coi propri sogni.

Buona giornata


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