Robert De Niro, 67 anni,diventato famoso in film come il Padrino, Taxi Driver, Toro Scatenato, dove interpretava un mafioso, un taxista depresso e un pugile dei bassi fondi, da undici anni si è lanciato nelle commedie.
La prima è stata Terapia e Pallottole, del 1999: «Se Billy Crystal non mi avesse fatto leggere la sceneggiatura non saremmo qui a parlare di Vi presento i nostri», racconta l'attore due volte premio Oscar nell'intervista in edicola il 22 dicembre sul numero 52 di Vanity Fair e anticipata da Vanityfair.it.
Quest'anno, infatti, De Niro è protagonista per la terza volta dei film della serie Ti presento i miei (uscito nel 2000), seguito da Mi presenti i tuoi? (2004) e, adesso da Vi presento i nostri, appena uscito negli Stati Uniti e nelle sale italiane il prossimo 14 gennaio. «C’è una libertà di inventare che nei film drammatici non esiste. Faccio tutto quello che mi pare, improvviso cose pazze». Come nella scena in cui ruba al genero (Ben Stiller) un farmaco per disfunzioni erettili a nome «Sostengo». Anche nella vita reale il divo americano ha dovuto usare il Viagra: «Sono stato malato sette anni fa di tumore alla prostata: mi è stato somministrato per un periodo», spiega. «Dopo però non l’ho più usato: non ne ho bisogno in “quel” senso».