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Robert Doisneau

Da Guchippai
Robert Doisneau
a dire la verità, ero indecisa o meno se trascinarmi fino a Milano per vedere questa mostra, ma solo perchè dovevo riprendere il ritmo e sconfiggere la pigrizia che mi avviluppa nei mesi invernali; di sicuro valeva il viaggio. Doisneau ha lavorato molto e quasi sempre a Parigi; le sue immagini rimandano a un mondo perduto, fatto di pingui portiere occhialute e vecchi avvinazzati che assomigliano a polli, ballerine desnude e fisarmoniciste maliarde, bambini intenti in giochi ormai dimenticati e volti stupiti o scandalizzati davanti a quadri un po' osè, con nel mezzo ritratti di diversi personaggi famosi. distribuite in ordine sparso, le duecento immagini esposte finiscono per costruire un quadro completo fatto di piccoli gesti quotidiani e di momenti particolari. Doisneau è soprattutto un fotografo di persone; l'elemento umano infatti, una volta vinta la timidezza degli esordi, è quasi sempre presente, e in questi ritratti traspare grande amore per la vita e rispetto per i soggetti. è come se il fotografo volesse consegnare all'eternità quell'umanità che lo ha colpito nelle sue mille sfaccettature, esaltandone l'unicità.

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