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Robert Kubica

Da Tuttoqua

Perche’ un pilota prova questa spinta irrefrenabile di mettersi in gioco in piu’ displicine, al punto tale da correre rischi in motoslitta, go-cart, moto da pista di ogni genere e, ovviamente, auto da rally? E’ davvero una questione di bisogno continuo di adrenalina?

Perche’ una scuderia di Formula 1, che investe tanto su un pilota come Kubica, non lo blinda per contratto, in modo tale  che costui, finche’ guida una monoposto, non possa andare a frantumarsi altrove?

Perche’ si fa tanto per rendere sicura la Formula 1 e poi, sempre nell’ambito FIA, continuano a esistere competizioni in cui il rischio di morire (o quasi) resta elevato?

Perche’ basta un maledetto guard-rail per farsi una bua cosi’ grossa? Forse perche’ invece di “guardare” che le auto non caschino di sotto oppure non invadano la carreggiata, piuttosto “guarda” di entrare nell’abitacolo come una lama e affettare tutto cio’ che incontra?

E siccome non e’ la prima volta e non sara’ l’ultima, perche’ almeno dove corrono questi non tolgono l’affettatrice e non piazzano un bel new jersey?

Comunque, e’ sopravvissuto. Fra pochi giorni si sapra’ in che condizioni e’ la mano, che pero’ sembra promettere gia’ di potersi riprendere. Se tutto va bene sara’ assente per un anno, ma se tutto va male non correra’ piu’. Ma Robert e’ un combattente, e si e’ sempre preso cio’ che ha voluto, come si dice, nella buona e nella cattiva sorte.

L’augurio che gli faccio e’ di uscire dall’ospedale ancora piu’ incazzato di prima, cosi’ da rimettere tutti i pezzi bene a posto e tornare piu’ veloce e determinato che mai al volante di una F1, magari di colore rosso.


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