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Robin Hood al contrario

Creato il 16 agosto 2011 da Dagored


Proprio uno strano paese, dove chi ha amici si trova sempre bene e pare che molti amici li abbiano i Gramellini di tutta Italia.
Alle lamentazioni di tutti i massimi esponenti della categoria hanno infatti immediatamente risposto un po' tutti i leaders presenti e futuri della politica italiana, dal presidente del consiglio in carica, Silvio Berlusconi, a quello che vorrebbe diventarlo in futuro, Luca Cordero di Montezemolo, passando per i soliti Bersani, Casini, Di Pietro et.etc.
La ragione per cui la categoria del ceto "medio alto" sta così a cuore ai politici appare evidente, la prima è strettamente legata alla seconda, in un ruolo subalterno ma di rilievo.
Chi mai ha infatto sistemato i "medio alti" nelle loro posizioni di prestigio se non i politici?
Così appare addirittura normale che al grido di dolore dei Gramellini la politica risponda accorata e voglia eliminare il contributo alla causa generale, che è bene ribadire vale solo per la parte eccedente i 90.000 euro di reddito , il che vuol dire che i tartassati "medio alti si potrebbero trovare nella condizione di dover versare all'erario anche 500 euro all'anno per tre anni, cosa che li porterebbe inevitabilmente vicino, se non sotto, la soglia di povertà.
Nessuno dei leader di partito sembra aver notato invece che i tagli ai costi della politica prendono di mira soltanto le posizioni più basse della politica militante, essendo le cariche elettive soppresse per la maggior parte quelle dei consigli comunali dei municipi più piccoli, per i quali sono previsti in genere dei rimborsi di pochi euro.
Per la verità tutti i partiti sono a parole pronti per riforme epocali, che prevedono il dimezzamento del numero dei parlamentari, la soppressione delle provincie ed altre disposizioni di questo genere, ma nonostante la, a parole, convergenza quasi totale, stranamente queste riforme non riescono mai a trovare la luce.
Ci sarà invece modo e tempo per risparmiare ai "medio alti" d'Italia la "rapina" prevista da Tremonti. del resto la campagna d'informazione  lanciata dalle vittime del ministro del tesoro è stata pronta ed efficace, basta vedere come nei dibattiti nati in rete la maggioranza degli intervenuti prenda le parti di Gramellini e soci, ingiustamente bistrattati dal governo.
Qualche voce isolata di qualche "medio basso", che non si adegua per la verità c'è, ma sono veramenti in pochi a non solidarizzare con i giornalisti, magistrati, dirigenti pubblici, colpiti così dolorosamente nel portafoglio.
C'è da pensare allora che saranno tutti molto pià contenti quando, invece che del contributo straordinario sui ceti "medio alti" verranno aumentate l'iva, i ticket sanitari e limate le pensioni di tutti, anche quelle al minimo.
In fondo la logica del Robin Hood alla rovescia, quello che ruba ai ricchi per donare ai poveri, permea da sempre la logica dell'azione politica italiana e a volte con l'aggiunta di un gusto sadomasochistico che non può non stupire.
Perché è stata chiamata proprio "Robin Hood Tax" la tassa speciale che colpirà le aziende attive nel campo dell'energia. Aziende che, nella maggior parte dei casi, sono ancora controllate dal tesoro e egni anno versano a questi fior di miliardi sotto forma di dividendi azionari, oltre che ad essere il rifugo dei risparmi di molti italiani.
Una tassa paventata da tempo, ma che era sempre stata sventata, essendo fin troppo facile dimostrare che a fronte dell'incasso immediato avrebbe alla distanza provocato più danni che benefici, ma evidentemente al governo siede qualche genio che proprio non vuole abbandonare la sua illuminata trovata e ha preso l'occasione al balzo per ripresentare la proposta, per di più estendendola al settore dell'energia alternativa.
Il risultato immediato è il crollo delle quotazioni borsistiche delle aziende interessate, ma per qualcuno si deve evidentemente trattare di quisquilie.
Ma tutto è lecito pur di salvare i Gramellini così saremo tutti contenti e potremo continuare a lamentarci di tutto e di tutti, leggendo i custici e divertenti editoriali che fustigano i costumi decadenti della classe dirigente italiana che la categoria risparmiata dalle tasse certamente non ci farà mancare.


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