Magazine Cultura

Robin Williams (21 luglio 1951 – 11 agosto 2014)

Creato il 12 agosto 2014 da Marvigar4

robin williams

Vorrei tanto esaudire il desiderio di Susan Schneider, moglie di Robin Williams, e non parlare di come è morto l’attore americano, però al contempo non riesco a non riflettere su un mestiere che agli occhi del pubblico sembra così straordinario. Lo è, nel bene e nel male. Ottenere il grande successo significa essere proiettati in alto, così in alto da rischiare di restare senza ossigeno e morire strozzati. Quando sento parlare le vecchie attrici e i vecchi attori, vedo dei decrepiti che continuano a pavoneggiarsi e a mentire. Sarebbe opportuno invece far conoscere le biografie delle grandi attrici e dei grandi attori alle ragazze e ai ragazzi che intendono intraprendere l’arte, spiegare che spesso e volentieri il gioco non vale la candela. Chi se ne fotte del pubblico, dei non addetti ai lavori? Chi se ne fotte degli addetti ai lavori, di chi ciancia di film, commedie, tragedie ecc.? Dietro tutto questo c’è sempre una persona che, spenti i riflettori, deve rompersi le corna con la vita, puttana e crudele, con i sentimenti, le contraddizioni e le tirannie della gente che vuole soltanto il personaggio e se ne sbatte dell’individuo, della sua sensibilità. Non siamo nel campo dell’etica o della morale, semmai in quello della percezione estetica della fisiologia e della salute. Stiamo parlando di un non-lavoro, di un’attività che ha sviluppato storicamente tutti gli aspetti meno edificanti del lavoro, incluso il peggiore di tutti, lo sbarcare il lunario. Se l’arte dell’attore fosse soltanto un gioco sarebbe una cosa seria, ma è diventato il regno del narcisismo clinico, della contraffazione, della perdita dell’Io, in una parola, il regno degli egodistonici. Robin Williams non sarà l’ultimo caso, ne dovremo registrare altri, almeno che non si decida di piantarla e di rimettere le cose a posto, liberando così l’attore, l’artista dal giogo del mondo e ricondurlo alle origini del suo gioco. Ma è soltanto un’utopia… Cosa resta adesso di Mork, del professor Keating, di Mrs. Doubtfire, di Sean McGuire, di Gabriel Noone? Gratitudine per chi ha interpretato quei personaggi, ma anche tanta rabbia…

Marco Vignolo Gargini

http://it.wikipedia.org/wiki/Robin_Williams



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazine