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“Rolling Stone” recensisce “Born This Way”

Creato il 21 maggio 2011 da Gagatribe

Una cosa è cantare qualcosa su una motocicletta,e un’altra è cantare qualcosa su un unicorno. Ma quando metti una canzone su una moto e una canzone su un unicorno nella stessa canzone? E la chiamano “Highway Unicorn (Road To Love)“? Questo è pop visionario. Lady Gaga sapeva che era giunto il momento di aumetare la sua pazzia e di certo non si è trattenuta. Born This Way è il suo movimento arena-rock anni ’80, passando per la massima enfasi gotica/cattolica. L’intero album suona come la colonna sonora del sequel di un perduto Eddie and the Cruisers, in cui Eddie viene crocifisso dai soldati romani e Gaga in lacrime sotto la croce invia messaggi sporchi al DJ.

Born This Way ha tutti i beats electro-sleaze e ritornelli Eurodisco già presenti in The Fame Monster. Ma la grande sorpresa è il modo in cui Gaga saccheggi i dischi di Bon Jovi, Pat Benatar e Eddie Money della sua infanzia. Nel 1980 le radio erano piene di ragazzi cattolici tormentati,da Madonna a Bruce Springsteen. Gaga è chiaramente cresciuta con quella roba. Non si limita ad omaggiare Springsteen in The Edge Of Glory con un assolo di sax, ma invita Clarence Cleamons stesso a suonarlo.

In tutto Born This Way Gaga tocca i temi a lei più cari: sesso,religione,muscle cars e i suoi capelli. Canta in francese,tedesco,spagnolo e qualsiasi lingua possa rivendicare il “punk-zioso”. Seduce uomini,donne,divinità e presidenti morti (Put your hands on me/John F. Kennedy – Hey,fa rima!).E in Heavy Metal Lovers fa le fusa raccogliendo una strofa immortale: – I want your whiskey mouth/All over my blond south.

Alcune canzoni sono già familiari – a questo punto puoi canticchiare l’urlo di Tarzan di “Judas” anche durante il sonno. Ma i singoli aumentano la risonanza dell’album,dove sono circondati da agitazioni psicosessuali. [...] E chi credeva che con “Judas” avesse raggiunto il massimo punto dell’angoscia cattolica,dovrebbe ascoltare Bloody Mary dove Gaga fa la via Crucis su una linea di basso chic.

Ciò che rende Born This Way grande e disarmante è quanto suoni calda e umana Gaga. Non c’è un momento tenue  nell’album, ma anche  il brano più pazzo, è pieno di dettagli emotivi. La più conosciuta è Yoü & I,la sua canzone d’amore dedicata a “un ragazzo del Nebraska”. L’ha suonata live per un pò, ma chi avrebbe mai pensato che avrebbe lasciato mettere i beats di “We Will Rock You” da Matt Lange? O che Brian May dei Queen avrebbe suonato la chitarra all’interno del pezzo?

Tutto ciò amplifica l’emozione della canzone,soprattutto quando Gaga canta “There’s only three men that I’m-a serve my whole life/It’s my daddy and Nebraska and Jesus Christ“. Gaga ama le dichiarazione cosmiche surriscaldate per la stessa ragione per cui ama la musica dance pop e le chitarre metal,perchè lei li sente come echi rock & roll del suo cuore contorto. Questo è il raggiungimento di Born This Way: più Gaga diventa eccessiva,più suona onesta.

BORN THIS WAY – 4 stelle su 5

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