ROMA – Flash mob a Roma per chiedere la chiusura dei delfinari italiani. Ad organizzarlo sono la Lav e Marevivo: il flash mob con 100 palloncini di delfino, si ispira alla celebre “truffa” della vendita della Fontana di Trevi, non per denaro ma esclusivamente per solidarietà verso i tanti delfini rinchiusi in vasche a volte non più grandi della celebre Fontana venduta da Totò.
L’iniziativa fa parte della campagna europea SOS delfini (www.sosdelfini.org), promossa dall’associazione spagnola Faada e realizzata in collaborazione con Born Free Foundation e diffusa in Italia da Lav e Marevivo.
“La dismissione dei delfinari non è purtroppo ancora reale, come non lo era la vendita di Fontana di Trevi nell’indimenticabile film, ma l’auspicio di Lav e Marevivo è che queste prigioni per animali vengano chiuse al più presto! spiegano gli organizzatori, che aggiungono: “Rivolgiamo un appello alle famiglie e ai turisti per dissuaderli dal visitare acquari e delfinari: in cattività i delfini non possono percorrere le lunghe distanze offerte invece dal mare, sono costretti a convivenze innaturali, a subire rumori insopportabili e ad esibirsi come fossero delle soubrette. Se in natura i delfini possono raggiungere anche i 50 anni di età e le orche anche i 70-90 anni, in cattività i delfini è raro che raggiungano i 20 anni e le orche raramente arrivano alla loro età media. Non siate complici di questa sofferenza!”.
Una recente investigazione svolta dalla Lav nei delfinari d’Italia ha svelato che l’esposizione continua ai tanti rumori e al sole, la mancanza di spazi adeguati, il contatto con il pubblico e le continue esibizioni rappresentano i più frequenti fattori di stress per questi mammiferi sfruttati soprattutto per la loro intelligenza:
Le immagini del flash mob (foto LaPresse)