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Antonio Conte
di Antonio Conte – Imparare il mestiere di reporter umilmente è la via maestra per non sbagliare: ecco la mia lezione di oggi. Benché dello stesso nostro 126° Corso AUC, riscoprire l’amicizia dopo 25 anni di Fabio Angelicchio, ora giornalista di La7, è stato un piacere straordinario, pari solo a quello di ritrovarsi con gli altri 29 di quegli irriducibili Allievi.
L’incontro con Massimiliano Ciaffi e Stefano Mazzeo è stato invece come il necessario ristoro: caffè con panna. Garbati e graffianti, speculari e diversi come pochi, sono per sempre saldati dalla magia di un’amicizia ormai storica.
Mariano Ziliotto, un rude guerriero e raffinato intenditore dell’arte di tessere trame sociali. Incontrarlo è stato, entrare in una simbiosi dei ricordi, che ancora affiorano e che ancora necessita costruire.
Sono queste alcune mie righe per esprimere le mie suggestioni di queste ultime ore rinvigorite da qualche foto che mi aiutano, ahimè, a fissare meglio la memoria; è il mio modesto contributo al II Raduno del 126° Corso per Allievi Ufficiali di Complemento (AUC) che nell’ormai lontano 8 Gennaio 1987 aveva iniziato a costituirsi (come di certo ricorderete): sono 25 gli anni che sono trascorsi da quei primi nostri discorsi.
Ma ora rendiamo merito agli altri colleghi. Il grosso del lavoro per questo raduno edizione 2012, è stato fatto da almeno due persone, anche se supportate, un poco poco credo, da altri. Dal mio punto di vista Pierluigi Girardi ed Andrea Passariello rimangono due grossi pilastri per la riuscita di questo importante evento. Ricordo del primo alcune telefonate alternate a quelle del secondo: sempre piacevoli. Mi scuso con loro per alcuni ritardi nelle mie risposte, ma rimangono due amici che si aprono a noi in modo disinteressato, anzi al contrario, in modo interessanti proprio a ciascuno di noi: alla nostra amicizia che non può finire, mai. Loro due con tutti voi, cari colleghi e con Roma e Cesano nel cuore, rimangono centrali nei nostri comuni ricordi militari che si erano avviati a formarsi nella mitica e gloriosa IV Compagnia Tobruk del II Battaglione Allievi della Scuola di Fanteria e Cavalleria.Tre anni fa, grazie a Facebook, abbiamo iniziato a ritrovarci e ci siamo conosciuti meglio come non si credeva prima e tutt’ora coltiviamo questa nostra amicizia in rete: 75 tra tutti, ma mancano ancora altri. Alcuni per certe opportunità non frequentano i Social Media, ma forse, invece potrebbero, rimanendo in riservatezza e curando secondo la propria necessità le policy della privacy offerte da Facebook. Ma ciò nonostante, alcuni di loro sono stati presenti al II Raduno, nello spirito goliardico e di amicizia opportuno.
Pierluigi Girardi, controcarro anche lui come me, del 4 plotone ha girato l’Italia, incontrandoci ad uno ad uno, per ricucire i rapporti di amicizia logorati dal tempo o per costruirne altri. Da me a Bari, vi è capitato nel giorno del mio 43 compleanno: che magnifico regalo rivederlo dopo tanti anni, la sua amicizia che annunciava tra l’altro il ritorno delle altre (le vostre). Andrea Passariello, Invece ha ricucito parte dei legami, dopo le dovute indagini telefoniche: ricordate ci ha chiamato uno per uno, più volte, instancabilmente: o lo ha fatto solo con me?
Ritrovarsi è stato magnifico, unico. Si direbbe che momenti così necessitano di maggiore attenzione, ma si impara ad apprezzarli così come vengono. Chi invece ha avuto la sventura di non potervi partecipare si logora ora nel dolore atroce del rammarico. Ma vi aspettiamo al prossimo, ricordatevi di non mancare.
Un grazie a tutti gli altri amici che non posso citare ad uno ad uno senza stancarvi nella lettura: Antonio Scollo, Mezzavilla, Zanin e Ridofi, Galli, Gerolin, Della Mora, Murano, Gelsomino, De Orsi, Strocchi, Fini, Pasqualoni, Canto, Mari, Cacciabue, Cameli.
Un grazie anche a Stefania L. e a tutta la famiglia di Pierluigi, figli compresi per aver sopportato con estrema cordialità alcuni disagi (per esempio, dicono che io abbia lasciato la luce del bagno accesa di notte, ma non lo ricordo dopo tutte quelle birre e quell’ottimo vino bianco, …. ) nell’ospitarmi per la notte e per tutti quei momenti di rara emozione suscitati dal ricordare con loro.
In un post nel nostro gruppo di Facebook, Salvatore Casa scrive “…basta così ragazzi sennò mi fate piangere!!” Salvatore, anche lui controcarro, era ed è il nostro sprone – di Bagheria, ci tiene a precisare – a cui non si può non voler bene anche per la sua squisita sensibilità. Insieme a Gelsomino e a Scollo, rappresentano la nostra amata terra siciliana.
Guardando i vostri occhi, ad uno ad uno, sono sicuro che molti di noi hanno pianto con o senza lacrime, è una cosa della quale non se ne può fare a meno. Come non si può fare a meno della graffiante satira di Antonio Scollo, o dell’alterità di Stefano Mazzeo, e di Andrea Vulterini come dimenticare quella squisita ironia che dilata le guance fino a fissarle in una risata senza voce.
Ma ora si aspetta i prossimo raduno, ecco l’unico comandamento: esserci ancora!
Antonio Conte
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