A quarant’anni dalla rivolta di San Basilio rimane ancora vivo il ricordo di quelle giornate e di un ragazzo di 19 anni ucciso da un colpo di pistola sparato da un poliziotto, Fabrizio Ceruso.
A settembre di quest’anno l’anniversario della morte di Fabrizio Ceruso e della rivolta di San Basilio giungerà al quarantennale. Una data importante che ricorda avvenimenti molto significativi, sia per chi li ha vissuti sia per le generazioni successive. Una memoria che sarebbe bello ri-tirare fuori dai cassetti, far rivivere non come rito di consuetudine ma come interpretazione e organizzazione di una comunità di fronte a bisogni, problemi e contraddizioni più che mai attuali.
Nel 1974 il movimento per il diritto della casa a Roma, e in particolare nella borgata di San Basilio, periferia a Est di Roma, era molto forte. Quando, il 5 settembre, la polizia inizia a sgomberare le 150 case occupate (da altrettante famiglie), scatta la resistenza della popolazione che si oppone al tentativo di sgombero. Le manifestazioni e gli scontri si protraggonofino all’8 settembre, quando durante una manifestazione la polizia uccide con un colpo di pistola al petto Fabrizio Ceruso, giovane militante del Comitato Proletario di Tivoli, di diciannove anni.
La lotta per il diritto alla casa non ha mai avuto momenti di scesa, sintomo che il problema è sempre attuale e continuano ad essere troppe le persone che non hanno una casa. Potrebbe sembrare ridondante, anzi lo è, ma continuiamo a ripetere che le case ci sono, per tutti
Nell’ultimo anno le manifestazioni per rivendicare il diritto alla casa sono state il leitmotive del movimento che ha poi esteso le proprie istanze al mondo del lavoro contro la precarietà. In ogni manifestazione dei movimenti antagonisti ormai sventolano sempre di più le bandiere rosse con su scritto “Stop agli sfratti”.
Per comprendere al meglio il presente e le sue problematiche è necessario conoscere il passato, trasmettere alle nuove generazioni le relazioni umane, i valori, i bisogni che portarono ad un’esplosione di rabbia così grande. Un’esperienza da non considerare come sporadico eccesso di violenza ma come un modo di leggere e vivere la realtà molto diverso da quello che, evidentemente, i padroni della città avevano in mente per la gente di San Basilio.
Questa borgata è stata un esempio per molti altri luoghi che versavano in condizioni simili: emergenza abitativa, scarsi servizi, nessuno spazio di socialità. Da qui si è cercato di costruire, non senza problematiche e contraddizioni, un altro sistema di soddisfazione dei bisogni, basato sull’azione diretta e l’autogestione piuttosto che sull’attesa delle false promesse dei politicanti.
Il progetto “San Basilio, storie de Roma” nasce proprio dalla volontà di riscoprire, attraverso la ricerca storica e varie iniziative, il cuore popolare di una delle borgate che rappresentano la vera storia di Roma.
Sabato 7 Giugno si terrà “8 Settembre 1974, Racconti da una Comunità in Rivolta”, seconda iniziativa del progetto “San Basilio, storie de Roma”.
Programma :
dalle 17 Racconti dalla battaglia di San Basilio
a seguire teatro-strofa romanesca con i “Rubbagalline”
canti e stornelli popolari il Ponentino Trio e tanti altri
Durante l’iniziativa ci saranno banchetti informativi, mostra fotografica, cucina popolare e tanti dibattiti