Pubblichiamo il documento che abbiamo presentato il 25 novembre nel corso di un’audizione presso la Commissione per lo Statuto di Roma Metropolitana, in cui abbiamo proposto la modifica di alcuni articoli della bozza di satuto predisposta dagli uffici del Sindaco, che riguardano la partecipazione, la trasparenza, il metodo e la gestione. Dopo le eventuali modifiche e integrazioni inserite dalla commissione, lo Statuto sarà poi aprovato dall’Assemblea Capitolina.
Il territorio di Roma Metropolitana coincide con quello della ex Provincia di Roma
Da molto tempo si parla di Roma Città Metropolitana e da molto tempo reti, comitati e associazioni cittadine aspettano la sua costituzione, come fondamentale occasione per una riorganizzazione che tenga conto delle profonde mutazioni di Roma e dell’ “area vasta” che la circonda, per mettere in atto nuove e più efficaci strategie nel governo del territorio per il miglioramento della vita dei cittadini.
Tuttavia, ora che Roma Metropolitana è realtà, la nostra impressione è che si rischi di partire con il piede sbagliato. Il motivo principale è la totale assenza della cittadinanza in un processo di cambiamento che si preannuncia alquanto radicale. Assenza che è motivata non solo dall’avvenuto “passaggio” in assenza del voto popolare con l’elezione di secondo livello di “rappresentanti di rappresentanti”, ma soprattutto dalla mancanza di informazione dei cittadini sulla trasformazione in atto. Già in occasione delle consultazioni del 5 ottobre scorso, se i principali organi di informazione non sono andati più in là del solito gossip sulla competizione tra i candidati per assicurarsi un seggio nel nuovo Consiglio, le stesse istituzioni preposte non hanno fatto alcuno sforzo per spiegare ai neocittadini metropolitani obiettivi, funzioni, ambiti e processi decisionali della nuova gestione territoriale. E il nuovo statuto, che dovrebbe essere uno strumento fondamentale non solo per regolare il funzionamento della nuova forma amministrativa, ma anche per riorganizzare e adeguare poteri, competenze e pianificazione alla “città espansa”, liquidato così frettolosamente (ci sono solo 10 giorni dall’insediamento della commissione alla chiusura del dibattito sulla bozza di Statuto) rischia di diventare un’ulteriore occasione perduta.
Carteinregola ha quindi chiesto alla Commissione di restituire all’iter dello Statuto i tempi necessari per condividere il cambiamento con la città, inaugurando Roma Città Metropolitana con quella trasparenza e partecipazione indispensabili per farne una grande opportunità democratica per lo sviluppo sostenibile della nostra città.
Il rischio, se ciò non dovesse avvenire, è di creare la solita “scatola vuota” che annovera cariche onorarie a cui non corrisponde alcun impegno per una migliore pianificazione e gestione del territorio. O, peggio, di spostare le decisioni ad un livello superiore, sempre meno sottoposto al “controllo democratico” dei cittadini e degli altri soggetti istituzionali.
Il punto non è quindi la versione finale della stesura dello Statuto, su cui abbiamo comunqueavanzato delle proposte di modifica, ma il processo che lo determina. In cui finora si è ripetuto l’errore già fatto per l’istituzione della Città Metropolitana, anch’essa frutto di un percorso portato avanti rapidamente, pressochè all’oscuro della popolazione interessata. Perchè per noi, più ancora che stabilire chi governa e su quali ambiti, è fondamentale garantire che le modalità di governo saranno saldamente ancorate alla trasparenza e alla partecipazione dei cittadini.
Purtroppo proprio questi due aspetti sono quelli che ci sembrano inadeguati rispetto alle riflessioni sull’amministrazione democratica del territorio, riflessioni che ormai da tempo improntano l’azione delle più evolute realtà urbane. E non possiamo fare a meno di ricordare che proprio la nostra città ha accumulato in un ventennio un debito “monstre”, e che ciò sicuramente non sarebbe successo, o avrebbe avuto effetti più contenuti, se la società civile avesse avuto l’opportunità di accedere alle informazioni e potersi esprimere tempestivamente sulle scelte della politica e degli uffici.
Chiediamo quindi, prima di ogni altra considerazione, che sia immediatamente messo a disposizione dei cittadini uno spazio web per accedere a tutte le informazioni su Roma Metropolitana e sull’elaborazione del suo Statuto, dei piani e e dei regolamenti, e che siano coinvolti, e anzi sollecitati a esprimersi e a partecipare alle scelte, tutti i cittadini e soprattutto quelle categorie che più di altre possono avere strumenti da mettere a disposizione, come le università, le associazioni e i comitati di quartiere, le categorie professionali, etc.
E anche se molti aspetti dalla bozza di Statuto sono rimandati all’elaborazione di successivi regolamenti, riteniamo in ogni caso fondamentale che proprio per il carattere di riassunto dei principi regolatori della città metropolitana che riveste lo statuto, non possano non essere maggiormente esplicitati aspetti essenziali quali la partecipazione alla progettazione dei servizi, la trasparenza, la collaborazione con la società civile, il no profit, il volontariato, l’adozione di approcci organizzativi orizzontali fondati sulle reti, abbandonando logiche di tipo gerarchico.
ALCUNE CONSIDERAZIONI GENERALI
La Città Metropolitana per diventare un’istituzione utile per i cittadini deve innanzitutto sapersi costruire un’autorevolezza che dipende anche dagli strumenti che lo Statuto le metterà a disposizione. Per questo lo statuto dovrà contenere principi e obiettivi molto chiari che costituiscano un solido riferimento alle azioni di governo. E dovrà essere molto flessibile (non solo con riferimento alla fase transitoria) per rendere possibili varie sperimentazioni che permettano di trovare le soluzioni più adeguate all’area di Roma Metropolitana
Questi alcuni punti che riteniamo opportuno inserire nello Statuto o nel regolamento:
- prevedere che l’attività della Città metropolitana si appoggi a molteplici forme di Partecipazione
- prevedere ampi spazi di sperimentazione di natura politica, tecnica ed amministrativa
- prevedere forme di democrazia diretta – referendum propositivi, confermativi e abrogativi (svolti con chiarezza e quorum adeguati) anche per dare maggiore credibilità e sostegno alle decisioni prese
- elencare con chiarezza tutti i principali obiettivi : convivenza civile, identità territoriale, coesione sociale, vivibilità, efficienza ed economicità delle amministrazioni, ecc.
- precisare in modo molto dettagliato (ma anche esemplificativo) quali siano le funzioni che necessitano di essere affrontate e risolte a livello sovracomunale (trasporti, rifiuti, ecc); quali debbano essere le indicazioni vincolanti e secondo quale percorso decisionale si arrivi a decidere
- riordinare le competenze e le funzioni di tutti i livelli istituzionali presenti nell’attuale provincia; evitando qualsiasi confusione e duplicazione, iniziare con l’assegnare al livello territoriale più vicino ai Cittadini tutti (e solo) i compiti che risultano chiaramente limitati nei confini dell’area stessa
- semplificare gli adempimenti burocratici/autorizzativi, senza rinunciare a tutte le azioni di controllo specialmente a posteriori (oggi quasi assenti) – rendere evidenti i risultati
scarica il documento Audizione 25 novembre 2014 carteinregola Statuto di Roma città metropolitana